Povertà e marginalità, temi tornati prepotentemente nella discussione pubblica; la cultura della legalità e della lotta alle mafie come impegno che coinvolga tutti i cittadini; droghe e dipendenze e il modo di approcciarsi alle persone; l’ambiente e la sua distruzione; l’educazione e la scuola e il loro ruolo fondamentale nella costruzione dei cittadini di domani; i diritti di tutti in una società che si professa moderna, ma che ha ancora paura del diverso. Questi alcuni dei temi trattati da Luigi Ciotti in questo libro, che è una raccolta di articoli, interviste e prefazioni scritti fra il 2014 e il 2016. Temi da sempre centrali nell’impegno dell’autore e delle realtà da lui fondate, Gruppo Abele e Libera. Una vita trascorsa ad occuparsi di chi sta ai margini, ribadendo con forza quelle parole che vogliono svegliare le coscienze. Perché «stare dalle parte del bene vuol dire innanzitutto non voltare lo sguardo di fronte al male».
Luigi Ciotti
L’eresia della verità
Edizioni Gruppo Abele
Marzo 2017
Pagine 128
Prezzo: 7 €
Crescita senza uguaglianza, una trappola che ha reso le nostre società più ingiuste. Per disegnare un futuro migliore dobbiamo restituire valore e peso politico al lavoro.
Cambiare si può e si deve
Mentre il profilo delle nostre società veniva profondamente modificato dall’impatto della tecnologia, della finanza e della globalizzazione, ci siamo dimenticati dell’uguaglianza. Ma senza uguaglianza la stessa crescita rallenta e le crepe nella coesione sociale alimentano i populismi, mettendo a rischio la stabilità democratica. Attribuendo alla politica economica nazionale un ruolo tuttora decisivo nella correzione degli squilibri che bloccano l’ascensore sociale e frenano lo sviluppo, Romano Prodi indicale principali aree di intervento sulle quali agire per una crescita inclusiva che inverta la rotta sin qui seguita
Romano Prodi
Il piano inclinato
Il Mulino
Maggio 2017
Pagine 160
Bianca Berlinguer intervista Ezio Mauro
“Per una bambina di sette anni avere il trentasei di piede nel 1972 era come avere due teste o la barba… I bambini erano bassi e le bambine più basse ancora. Poi c’ero io. La più alta della classe, irrimediabilmente fuori misura.” Fuori misura, ma mai all’altezza! Su questo paradosso Veronica Pivetti ha costruito una carriera, e questo libro. Un libro che racconta di una casa andata in fumo, di un’infanzia funestata dalle cattive ragazze, di una vita costellata di grandi e piccoli traumi, di incontri con una serie di personaggi bizzarri, meschini, improponibili, o semplicemente ridicoli. Ma che racconta anche come dalle macerie si possa ricostruire, come dai traumi si possa guarire, come dalla cattiveria ci si possa difendere, semplicemente applicando a ogni cosa il magico filtro dell’umorismo. Veronica, l’ironica, riesce a ridere e a farci ridere delle sue disavventure. Certo, la vita può essere un inferno per chi si sente costantemente inadeguata, troppo spesso in debito di autostima. Ma il riscatto – anche dall’inferno – è possibile, basta riderci sopra e saperlo raccontare. Nel suo primo libro Veronica ha descritto la sua depressione facendoci morire dalle risate. In Mai all’altezza ricorda i traumi di una vita con la stessa verve irresistibile. E si conferma una scrittrice di razza, degna erede della migliore tradizione letteraria umoristica.
Veronica Pivetti
Mai all’altezza
Mondadori
Gennaio 2017
Pagine 168
Prezzo € 17,00
Sergio Staino e Chicco Testa. Una «strana coppia» che, a ben vedere, ha molti punti in comune. «Innanzitutto entrambi – scrive Testa – facciamo parte di quelli che “Sono stato iscritto al Pci”».
Ad accomunarli c’è poi il tono irriverente e il non essere mai riusciti a emanciparsi dalla «passionaccia» per la politica. In un gustoso confronto a colpi di matita e parole, mettono qui alla berlina tutti i limiti della diffusa cultura dei No, per mostrare come non aiutino affatto a crescere. A furia di «No Ogm», «No Triv», «No Riforme» e via negando, siamo infatti un paese bloccato nella palude dell’immobilismo e rischiamo di consegnarci agli attaccabrighe, ai demagoghi, ai dispensatori di post-verità. Per esorcizzare tutto questo, gli autori ci regalano un falò delle oscenità di cui ogni giorno siamo tutti vittime, spesso inconsapevoli. «Il libro nasce – scrive Sergio Staino – dal desiderio di confrontarmi con una personalità che sento al tempo stesso molto vicina e molto lontana da me. Abbiamo modi diversi di interpretare la realtà, anche formalmente – lui con l’elzeviro, io con la matita –, ma siamo uniti dall’ironia e dall’amore per il dubbio. Leggetelo quindi con divertimento, sapendo che a volte ho ragione io, altre volte lui e, probabilmente, qualche volta nessuno dei due».
Sergio Staino, Chicco Testa
Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa
Marsilio
Marzo 2017
Pagine: 144
Prezzo: € 12,00
L’Ue sta attraversando oggi la fase forse più critica della sua storia. C’è un distacco crescente fra i cittadini e le istituzioni europee; la sfiducia e il disagio sociale forniscono alimento a movimenti populisti, nazionalisti e xenofobi. Gli stati membri hanno fatto prevalere interessi nazionali e particolarismi, indebolendo le istituzioni comunitarie che stentano a dare risposte concrete ai problemi delle persone. Europeista sincera, ferma sostenitrice del processo federale, Laura Boldrini è convinta che a tutto ciò non si risponda frenando, bensì procedendo ancora più spediti verso la costruzione europea. Bisogna fare di tutto per cambiare l’Europa, e non scagliarsi contro di essa; superare le politiche di austerità; smetterla di erigere muri per respingere chi fugge da guerre e persecuzioni. Per Boldrini, è più che mai essenziale un’Unione democratica, non tecnocratica, partecipata, trasparente, attenta alla solidarietà e alla giustizia sociale. Ma che non si realizzerà se si continuerà ad agire senza una visione lungimirante del futuro. L’Europa è adesso in mezzo al guado: non funziona anche perché il progetto federalista è stato realizzato solo parzialmente ed è dunque monco. Per renderlo funzionante, occorre andare fino in fondo. Attraverso le pagine di questo libro, scritto in occasione dei sessant’anni dei Trattati di Roma, Laura Boldrini racconta i luoghi-simbolo della crisi e traccia la propria idea di percorso verso un coraggioso processo di integrazione politica europea, che impedisca il malaugurato ritorno alle «piccole patrie». E delinea le tappe – quelle già compiute e quelle ancora da compiersi – per il rilancio del progetto federalista dei «visionari» di Ventotene. Per spiegare che l’Europa è, appunto, un valore aggiunto e rinunciarvi non si può. E non si deve.
Laura Boldrini
La comunità possibile. Una nuova rotta per il futuro dell’Europa
Marsilio
Marzo 2017
Pagine 144
Prezzo: € 15,00
(ore 21.15, Piazza XX Settembre)
“Indizi di FELICITÀ” costruisce delle ipotesi di felicità a partire da persone comuni, dal loro vissuto personale, familiare, professionale: un incontro importante, l’arrivo di una notizia a lungo attesa o un momento di crisi profonda. Perché, anche quando non ce lo si aspetta, la felicità esiste, non è un miraggio, ma una concreta esperienza, vissuta e possibile.
La chiave narrativa di “Indizi di FELICITÀ” è quella di un’indagine dal basso sul nostro tempo. Non opinioni dotte sul concetto astratto di felicità, piuttosto indizi, segni di vita vissuta, che il film raccoglie, mettendosi sulle tracce dell’esperienza di felicità. E quest’ultima emerge, semplice e potente, nei racconti di chi l’ha provata, in quel vissuto che dimostra come, da qualche parte, in questo tempo carico di cupezza, la felicità esista.
Walter Veltroni
Indizi di felicità
Produzione: Palomar – Sky Cinema
Distribuzione Nexo Digital
Durata: 90′
«Make America Great Again!» – ha annunciato Donald Trump, il giorno del suo insediamento – attraverso il contrasto incondizionato all’immigrazione e all’aborto, la libera circolazione di armi, l’isolazionismo, il mega muro al confine con il Messico, la fine dell’Obamacare e il rapporto privilegiato con Putin. Ma sono veramente queste le premesse perché gli Stati Uniti tornino a essere «di nuovo grandi»?
Trump ha prima stracciato Hillary Clinton – sostenuta nella sua corsa dall’establishment, dalla finanza e dai poteri forti – e poi ha surclassato il suo stesso partito, quello repubblicano, che per primo ha ostacolato l’avvento dell’immobiliarista. Ora si appresta a dare agli States una svolta verso una estrema destra. Trump ha vinto – si dice – perché rappresenta l’America: una Nazione ormai lontana dagli stereotipi della grande potenza egemone, fragile, che ha bisogno di pensare a se stessa. Ma, per ora, non solo le premesse, anche le promesse sembrano ardue da attuare.
Quello di Furio Colombo è un pamphlet critico e drammatico che ci porta nel cuore di un Paese frastornato dove, come scrive l’autore: «Un corpo estraneo è entrato dentro la Casa Bianca. Ed è cominciata una forte crisi di rigetto».
Trump power
Furio Colombo
PaperFirst by Il Fatto Quotidiano
Pagine 144
Prezzo € 12,00
“Conosciamo meglio i nostri animali da compagnia dei nostri vicini di casa. Quasi sicuramente li amiamo di più, come ha ricordato Papa Francesco.” Da quando gli animali domestici sono diventati membri ufficiali delle nostre famiglie, abbiamo dovuto decidere se essere padroni, proprietari, amici o genitori. Mentre prendevamo la nostra decisione, i pets l’hanno presa per noi. Quando in casa arriva un pet – cane, gatto, coniglio o furetto (gli ultimi due non insieme) – la vita cambia per sempre. Abitudini, ritmi e ruoli vengono rivoluzionati e giorno dopo giorno si costruisce un rapporto profondo, perché sotto lo stesso tetto si passano insieme decenni, si condividono momenti importanti e, soprattutto, ci si vuole bene. Ma la vita è piena di complicazioni, poiché esistono fidanzati gelosi, amiche allergiche, parenti zoofobi e vicini di pianerottolo amanti del silenzio assoluto. In questo saggio ironico, esilarante e irriverente, ma estremamente preciso, Guerzoni racconta l’umanizzazione e la parentizzazione dei pets, fenomeni che riguardano buona parte delle famiglie occidentali e le arricchiscono di nuovi adorabili membri. Perché “i pets nel mondo sono più di un miliardo e settecentomila ma in futuro potranno solo aumentare: superata la barriera dell’empatia, non possiamo più farne a meno.”
Guido Guerzoni
Pets. Come gli animali domestici hanno invaso le nostre case e i nostri cuori
Feltrinelli
Maggio 2017
Pagine 176
Prezzo euro 15,00
Ama veramente chi è capace di non amare troppo. Questo ci insegna la filosofia: pur sapendo bene che l’amore «è sopra ogni cosa» ed è persino alle radici della filosofia stessa. Grazie all’Eros povero e scalzo impersonato dal più grande e atipico dei maestri, Socrate, la filosofia ci insegna ad amare, ma non troppo. Ovvero, ci invita ad amare, e in definitiva a vivere, facendo un buon uso delle nostre passioni e dei nostri piaceri senza lasciarci trascinare dagli eccessi dell’innamoramento, una delle poche follie che godono di un’ampia legittimazione sociale. Per far questo, e per vivere bene, abbiamo bisogno di un’etica che dell’amore ci faccia evitare i fanatismi e i picchi totalizzanti di entusiasmo. L’amore, ha scritto Ovidio, è come andare «per la prima volta soldato in una terra sconosciuta», ma a ben vedere ciò è vero per tutta la nostra vita morale e per i dilemmi che quotidianamente ci pone il nostro rapporto con gli altri che, proprio come l’amore, diceva Sartre, può trasformarsi in un inferno. Armando Massarenti, attingendo alla sapienza classica e moderna – da Platone a Ovidio, da Wittgenstein a Iris Murdoch – ma anche a spunti provenienti dalle neuroscienze, coniuga filosofia, logica ed epistemologia al fine di proporre al lettore una bussola per orientarsi in quella terra sconosciuta. Una filosofia pratica in grado di regalarci un bene prezioso: la possibilità concreta di stare bene con gli altri.
Armando Massarenti
Metti l’amore sopra ogni cosa. Una filosofia per stare bene con gli altri
Mondadori
Febbraio 2017
Pagine 144
Prezzo € 15,00
(ore 22.15, Piazza XX Settembre)
«Il mio urlo è durato 7 secondi. Il mio amico Gaetano Scirea mi ha passato la palla in area e l’ho colpita in scivolata. Rete. Italia 2, Germania 0. Il boato di 90 mila persone. E io ho fatto la cosa che amavo di più: ho corso. Ero inondato dai ricordi, dal senso di riscatto, dall’adrenalina. Quei 175 fotogrammi mi hanno regalato un posto nella storia del calcio. E quell’urlo è stato una scossa elettrica che ha cancellato la mia vita. Non c’è stato più un prima e non c’è un dopo.» A più di trent’anni dall’urlo di Madrid, Marco Tardelli racconta senza reticenze alla figlia Sara la sua storia, nata da una passione assoluta e totalizzante come il primo amore, che nessun ostacolo, nessun rifiuto, è mai riuscito a spegnere: il calcio. L’infanzia passata tra i monti della Garfagnana e la periferia di Pisa, le prime partite all’oratorio di padre Bianchi, che alimenta il suo sogno, contrastato invece dai genitori; i soldi guadagnati durante le vacanze estive come cameriere e i deludenti provini per club di serie A, finiti tutti allo stesso modo: «È bravo, ma con quel fisico non può fare il calciatore». Poi, a soli 20 anni, dopo aver indossato le maglie di Pisa e Como, Marco approda alla Juventus di Gianni Agnelli e Giampiero Boniperti, una grande squadra che è innanzitutto una scuola di vita, e con la quale in dieci anni conquista un’impressionante serie di vittorie: 5 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni (la tragica notte dell’Heysel), una Supercoppa europea, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa. Nel mezzo, la gloriosa carriera azzurra con la Nazionale di Enzo Bearzot nell’entusiasmante spedizione in Argentina (1978), in quella trionfale in Spagna (1982) e in quella sfortunata in Messico (1986). E quando l’avventura con il calcio «giocato» sembrava finita, perché sarebbe stato per lui impossibile raggiungere nuovi traguardi, un’inattesa carriera da allenatore condotta con alterne fortune: le gioie provate alla guida delle Nazionali giovanili, le delusioni sofferte sulla panchina dell’Inter e le stimolanti esperienze all’estero, prima come commissario tecnico dell’Egitto e poi come vice di Giovanni Trapattoni alla guida dell’Eire, privato per un gol irregolare di una storica qualificazione ai Mondiali in Sud Africa (2010). Tutto o niente è anche e soprattutto la storia dell’uomo Tardelli, «nato alla buona», di natura ribelle e con un «cromosoma contadino», delle sue molte e diverse amicizie, degli indimenticabili incontri con campioni e colleghi ma anche con ristoratori e taxisti, e dei turbolenti ma inossidabili rapporti con i figli, Sara e Nicola, e con le donne della sua vita. Una vita vissuta sempre di corsa, in campo e fuori, ma senza sbandamenti: «Ho lottato per il mio sogno da solo, senza l’aiuto di nessuno. Come regalo ho avuto il talento, tutto il resto me lo sono guadagnato passo dopo passo, centimetro per centimetro».
Marco Tardelli, Sara Tardelli
Tutto o niente. La mia vita
Mondadori
Aprile 2016
Pagine 180
Prezzo € 18,00
(ore 18, Piazza XX Settembre)
Il mito è il racconto sorgivo sulla nascita della vita, del pensiero e del mondo, che si esprime nella parola e nel silenzio, nell’arte e nella preghiera, nel gioco, nel canto e nella poesia elementare della vita. Non è verità né illusione, abita su un altro piano: è ordine nella bellezza. Sul mito si fondano la storia, la politica, perfino il cinema e la pubblicità; mitico è l’amore e così l’infanzia. Quando però i miti sono negati, crescono al loro posto idoli e surrogati, come quelli che ci circondano oggi. In questo libro Marcello Veneziani si propone di recuperare la dimensione autentica del mito per porlo al centro dell’esistenza e rispondere così a un desiderio profondo e diffuso di «vita superiore». Dopo la disfatta di religione e filosofia, per compensare lo strapotere della scienza e contendere la sovranità alla tecnica e alla finanza, non resta che affidarsi al «mitopensiero». Senza miti, infatti, la vita non è affatto più libera, più autonoma, più razionale; solo più povera, più insensata, più labile. All’uomo di oggi – scrive Veneziani – «il mito non offre profitti ma fondamenti, non assicura vantaggi ma significati. Dona bellezza, irraggia gli eventi e illumina i volti».
Marcello Veneziani
Alla luce del mito
Marsilio
Gennaio 2017
Pagine 160
Prezzo € 16,50
(ore 19, Piazza XX Settembre)
Oltre cinquant’anni di giornalismo con un’attenzione particolare ai diritti dei più deboli e a chi si ribella alle ingiustizie. In Italia, negli Stati Uniti, in America latina, ovunque. Nel mondo della politica, della cultura, dello sport, della musica, della televisione, della carta stampata, del cinema… In questo libro-intervista Gianni Minà racconta alcuni dei passaggi più interessanti di questo percorso, da lui vissuti. E si succedono personaggi e situazioni che hanno segnato un’epoca: Fidel Castro e il subcomandante Marcos; Muhammad Ali, il più grande di tutti; Obama e Chávez; Chico Buarque de Hollanda e Vinicius de Moraes; le madri di Plaza de Mayo e papa Francesco; la “strategia della tensione”, le stragi irrisolte e i tanti misteri italiani, come l’eccidio in Africa di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i terremoti, i giornalisti veri, i giornalisti di regime e molto altro ancora.
Gianni Minà, Giuseppe De Marzo
Così va il mondo. Conversazioni su giornalismo, potere e libertà
Edizioni Gruppo Abele
Aprile 2017
Pagine 240
Prezzo 12 euro
(ore 21.15, Piazza XX Settembre)
Rita dalla Chiesa & Fiordaliso
Il cacciatore di stelle e altre fiabe. Storie di streghe e di principesse, di animali e di bambini
Melampo
Dicembre 2016
Pagine 104
Prezzo Euro 14,90
(ore 22.15, Piazza XX Settembre)
Capaci. E la sua continuazione, via D’Amelio. Una strage in due tempi. Quando il Paese sembrò impazzire. Mentre Milano osannava i giudici e a Palermo terribili immagini di guerra ne raccontavano la carneficina. Due Italie all’apparenza lontane e invece, come spiega il libro, segretamente vicine. Quella che portò a morte prima Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino fu una strage semplice, frutto di una logica lineare.
Che vide convergere Sud e Nord, economia e politica. Che prese la rincorsa all’inizio degli anni Ottanta per conto della mafia palermitana e giunse all’appuntamento di dieci anni dopo in rappresentanza delle paure e ostilità di un intero sistema illegale. Su tutto, l’incubo che il giudice più odiato da Cosa Nostra potesse guidare una struttura nazionale di indagini, da lui ideata, e colpire i crescenti rapporti tra gruppi imprenditoriali d’avventura e capitalismo mafioso; tra mafia e appalti, tra criminalità finanziaria e complicità politiche. Questo libro vuole ricostruire il contesto evidente in cui tutto accadde. Per andare oltre la retorica, e oltre il mistero.
Nando dalla Chiesa
Una strage semplice. La verità rimossa che portò a morte Falcone e Borsellino
Melampo
Maggio 2017
Pagine 236
Prezzo: 15 euro