Il secondo appuntamento di Passaggi Diversi ha avuto come protagoniste Vivian Lamarque e la sua poesia, affiancate dal curatore della rassegna Fabrizio Lombardo e da Stefano Semeraro, direttore della rivista di letteratura Versodove.
Vivian Lamarque è una delle poetesse italiane più importanti e conosciute, ma durante la sua vita non si è occupata solo di poesia. Ha scritto molti libri per i bambini (tra i quali “La timida Timmi”), si è impegnata nell’attività di traduzione di importanti poeti francesi (La Fontaine, Valery, Prévert, Baudelaire) e scrive nel Corriere della Sera.

Esprimersi in poesia

L’incontro è iniziato con la lettura di Vivian Lamarque dei versi della sua poesia “A vacanza conclusa”, scritta nel viaggio in treno da Pesaro verso Milano. L’intero incontro è stato reso speciale ed emozionante proprio dalle letture della poetessa, la quale ha spiegato al pubblico, a Fabrizio Lombardo e a Stefano Semeraro che preferisce esprimersi attraverso la sua poesia che la fa sentire maggiormente a proprio agio.

Madre d’inverno

Si è passati poi alla presentazione dell’ultimo libro della poetessa “Madre d’inverno” che sviluppa il tema del rapporto tra madre e figlia nelle sue diverse sfaccettature. La raccolta di poesie è divisa in diverse parti ricche di momenti e ricordi della vita di Vivian. La prima, intitolata “Poesie ospedaliere”, riporta versi riguardanti la fine della vita della madre della poetessa. Il talento di Vivian Lamarque si riconosce nel fatto che è riuscita a trattare un argomento così pesante e triste con semplicità, dolcezza e anche un pizzico di ironia (nella poesia “Allegretto”). Un’altra sezione riguarda invece l’adozione e i rapporti con le due madri, quella adottiva e quella naturale, portati avanti parallelamente, ma di nascosto uno dall’altro, dopo i 20 anni.

Psicoanalisi come incentivo alla creatività

Durante la conversazione si è toccato anche il tema della psicoanalisi. Vivian Lamarque ha raccontato che la psicoanalisi l’ha aiutata molto, è riuscita a restituirle momenti felici dell’infanzia. Secondo lei questa non fa perdere la creatività, come sostengono molti artisti, ma al contrario alimenta il proprio talento. Basta pensare al fatto che Vivian Lamarque ha scritto ben tre raccolte poetiche riguardanti il suo psicoanalista: “Il signore d’oro”, “Il signore degli spaventati”, “Poesie dando del lei”.

La semplicità di Vivian Lamarque

Nella suggestiva location della chiesa di San Francesco, apprezzata molto anche dalla poetessa, Vivian ha letto ai presenti un suo inedito intitolato “I nomi degli amanti”. Nella poesia invoca diversi alberi e si scusa con loro per averli chiamati con nomi sbagliati. Ha letto inoltre dei versi dedicati alla nipote Micol, presente tra il pubblico, tratti dal poemetto “L’albero”. Durante la serata ci sono stati anche momenti divertenti, come la dedica a un gatto salito sul palco di una poesia tratta dalla raccolta “Poesie per un gatto”.
Vivian Lamarque non è sicuramente una donna e un’artista qualunque. Durante l’incontro il pubblico ha potuto conoscere la semplicità, la limpidità e la dolcezza che caratterizzano non solo le sue poesie, ma anche la sua persona.

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