Il Cantastorie Storia Festival      FANO – I Festival così come li conosciamo nascono nel secondo dopoguerra ricalcando la struttura delle Feste dell’Unità  che, a loro volta, avevano preso ispirazione dalle Fete de Liberation francesi. La domanda che ci si pone è se i Festival letterari abbiano degli antenati che gli assomiglino in qualche modo.

 

Antica Grecia

Eventi paragonabili ai nostri Festival letterari nell’antica Grecia potrebbero essere gli Agoni, principalmente quelli musicali o poetici e quelli drammatici. Nonostante non tutti i Festival contemporanei comprendano la componente della competizione (ovviamente fondamentale negli Agoni) indubbiamente le due tipologie di evento sono accomunate dalla recitazione di poesie e prose e testi drammatici, dalla partecipazione di personaggi rilevanti nel panorama culturale dell’epoca e dall’interesse economico: nell’Atene del V secolo, infatti, era la polis a curare l’organizzazione delle rappresentazioni tragiche, la comunità  si ritrovava a ricoprire il ruolo sia di committente che di destinatario della rappresentazione; fondamentale era il ruolo dei Coreghi: cittadini facoltosi che, per affermare il proprio prestigio, si sobbarcavano le spese ed organizzavano le rappresentazioni, si trattava, probabilmente, di veri e propri sponsor ante-litteram. Per capire la portata di questi eventi basti pensare che, nel caso delle Grandi Dionisie l’interesse a far partecipare quanta più popolazione possibile (a scopo educativo e politico) era tale da indurre la Polis a pagare il biglietto a chiunque non potesse permetterselo.

 

Antica Roma

Nella Roma antica qualcosa di simile si può trovare nelle Disputationes: le più note sono quelle descritte da Cicerone nel suo Tuscolanae Disputationes, in cui l’oratore, trattando l’otium, descrive dettagliatamente i dibattiti filosofici e letterari che si svolgevano nella sua villa Tuscolana e nella villa del ricco triumviro Crasso. Nell’antica Roma gli autori delle opere letterarie proponevano i loro lavori dapprima ad una ristretta cerchia di amici e, solo successivamente, le recitavano ad un pubblico più vasto: la pratica della recitazione in pubblico in realtà  prese piede soprattutto in età  imperiale (la lettura pubblica costituiva anche un modo per il potere politico di controllare la produzione letteraria) coinvolgendo, principalmente durante l’età  augustea, un pubblico più vasto che comprendesse diverse classi sociali . Fu in questo periodo che si diffuse la pratica della lettura in pubblico anche da parte di personaggi di spicco e, addirittura, di imperatori (è il caso, per esempio, di Claudio e Domiziano). Durante l’impero di Adriano si stabilì anche un luogo specifico e delimitato in cui tenere queste letture: un piccolo teatro chiamato l’Atheneum.

 

Medioevo

In epoca medievale la diffusione della cultura iniziò a passare principalmente attraverso le istituzioni religiose: la nascita dei più importanti ordini religiosi (principalmente i Benedettini in questo caso) favorì la produzione di libri, la Chiesa aveva infatti bisogno di una base culturale per la diffusione della dottrina cristiana. Nel Basso Medioevo, con la nascita delle prime Università , il dibattito culturale si spostò in questi luoghi: le Disputationes si tenevano tra studenti e professori. La diffusione della cultura orale vide un’importante svolta con la nascita dei Trovatori e dei Trovieri in Francia tra l’XI ed il XIII secolo, poeti e compositori aristocratici o protetti dall’aristocrazia che per l’aristocrazia componevano: recitavano le loro opere nelle corti per una cerchia ristretta di aristocratici. Ad un livello più popolare si trovava l’attività  di giullari e menestrelli: musici itineranti che si esibivano nelle piazze coinvolgendo un’ampia fetta di popolazione. Un evento che si avvicinava al Festival come noi oggi lo conosciamo potrebbe essere l’Incoronazione poetica: una cerimonia che iniziò a svolgersi a Roma dal 1341 (la prima vide vincitore Francesco Petrarca). Si trattava, in realtà , per lo più di una cerimonia simbolica volta esclusivamente ad attribuire degli onori a figure di spicco che fossero morte o ancora in vita.

 

Dalle Corti alle Esposizioni

In epoca rinascimentale la diffusione della cultura trovò un nuovo contesto per potersi esprimere: le Corti. Le diverse Casate ed i Signori locali avevano bisogno, per affermare il loro potere, di commissionare opere letterarie che celebrassero, direttamente o indirettamente, la loro famiglia e che fossero poi lette o recitate durante sontuose feste che si protraevano per più giorni e che coinvolgevano un ampio numero di persone.
Fu con la nascita e lo sviluppo degli Stati nazionali che gli eventi di promozione culturale divennero più simili a quello che ci viene in mente se oggi pensiamo ad un Festival: gli eventi fieristici e le esposizioni iniziarono, soprattutto dalle metà  del XIX secolo, ad essere momenti importantissimi nell’affermazione dello Stato e a costituire luoghi di scambio e di confronto tra gli intellettuali su scala nazionale ed internazionale.

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