Crepet Passaggi Festival

Sia apre con Paolo Crepet la terza serata dedicata alla Rassegna Grandi Autori.
L’autore ha presentato il suo ultimo libro “Passione”: si tratta di una sorta di Zibaldone, un raccoglitore di riflessioni e pensieri sulla passione intesa come motore, come “benzina della vita”.

L’appuntamento con Crepet potrebbe riassumersi con il titolo di “anticorpo naturale alla paura”. L’intento del suo libro è quello di insegnare come ritrovare in noi quell’energia vitale, quella voglia di vivere che ci porta a realizzarci e a saper viver in comunità  con gli altri.

 

Il valore della fatica

Nel suo libro Paolo Crepet ci ha voluto raccontare tante forme di passione; convivono le storie di tre grandi personaggi italiani, esempi di quella passione che hanno saputo assecondare e che ha permesso loro di vivere facendo ciò che amano. Paolo Fresu, celebre jazzista, Alessandro Michele, celeberrimo stilista e Renzo Piano, tra i più celebrati architetti contemporanei.
Questo libro nasce innanzitutto come un tributo nei confronti di quelle persone che l’autore afferma gli abbiano saputo trasmettere questo sentimento: svettano le figure dei nonni.
Il motivo più importante però è la preoccupazione. Viviamo in un mondo estremamente digitalizzato e tendiamo a scartare il faticoso, ricerchiamo l’utile e il semplice.
Ma è proprio ciò che facciamo scomodamente che rimane, dobbiamo imparare a distinguere le occasioni dalla vita reale, le emozioni non devono essere atrofizzate.
Non si vive sullo schermo di un computer o di un cellulare, le relazioni devono essere più reali e meno virtuali.
La creatività  nasce dagli incontri spontanei, l’intera esistenza sta nell’incontro: tutto nasce dall’altro.

Arditi ma non incoscienti

Lo stesso Crepet ha affermato di “ricercare tempeste”. Ciò non significa che si debba essere incoscienti, non si deve finire nel centro della tempesta altrimenti si verrebbe spazzati via ma, come nel caso del marinaio Soldini, dobbiamo sfruttare la forza del vento per muoverci.
È ricercare l’inquietudine che ci salva e come ha detto l’architetto Renzo Piano: “La passione inizia con una cosa che non è intelligente ma che spesso è cocciutaggine”.
Non insultiamo ulteriormente l’esistenza, sono le idee che contano ed è dalle idee che scaturisce il denaro, non viceversa.
Dobbiamo entrare in uno stato che l’autore ha definito di “eccitamento cerebrale” che ci porta a volere e a cercare.Nella società  di oggi c’è tanta “pedo-fobia”, perché mettiamo iPad e telefoni nelle mani di bambini di quattro, cinque o sei anni? Non dobbiamo sottrarre a nessuno l’intelligenza delle emozioni, i bambini vanno fatti crescere come bambini, passo a passo e non bombardando l’età  evolutiva.

Noa Pothonev: servono silenzio e rispetto

Crepet si è anche espresso riguardo il caso della ragazza olandese Noa Pothoven che all’età  di diciassette anni ha deciso volontariamente di smettere di vivere, a seguite di ripetute violenze sessuali perpetrate nei suoi confronti.
Lo psicanalista ha affermato di rispettare la scelta estremamente coraggiosa della giovane, di una ragazza che ormai non se la sentiva più di continuare. Servono silenzio e rispetto per la persona.Chi siamo noi per giudicare?
Il dolore è difficile e permane dentro di noi, fa parte della nostra vita e d’altronde chi siamo noi per cancellarlo?
La verità  è che la vita spesso è complicata e ci obbliga a crescere portando il dolore con noi come una sorta di marchio indelebile.

L’incontro si è concluso con un ultimo invito da parte dell’autore, un invito a guardare le cose belle della vita, a godere di ogni istante che ci è stato concesso e a essere noi stessi esempio di amore e passione.

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