Fano–Passaggi Festival della saggistica https://www.passaggifestival.it/2019/ Passaggi Festival. Libri vista mare Sun, 07 Jul 2019 14:14:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.2.2 Passaggi Festival 2019: la VII è stata un’edizione da sognohttps://www.passaggifestival.it/2019/passaggi-festival-vii-edizione-da-sogno/ Fri, 05 Jul 2019 16:50:37 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65547 Passaggi Festival 2019: un edizione da sogno. 65.000 presenze in sette giorni. Moltiplicate le sedi e le rassegne, aumentato il pubblico e il gradimento.

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VII edizione Passaggi Festival

65.000 presenze in sette giorni. Moltiplicate le sedi e le rassegne, aumentato il pubblico e il gradimento

Fano, 5 luglio 2019 – Un’edizione importante, quella di Passaggi Festival della Saggistica 2019, tenutasi a Fano (PU) dal 24 al 30 giugno. Circa 65.000 presenze (tra cui le 4.500 in piazza per Recalcati, premio Passaggi 2019) in sette giorni, tra pubblico degli incontri di tutte le sedi e le rassegne, i visitatori delle 6 mostre in programma, il doppio evento con Lino Guanciale, i partecipanti ai 46 laboratori, alle tre visite guidate e agli altri eventi collaterali.
Circa 3.500 i libri venduti, 20% in più rispetto allo scorso anno con la libreria di piazza XX Settembre che ha incrementato le vendite del 10% e con il Pincio che ha fatto registrare lo scontrino medio più alto. Tra gli autori più venduti, in primis Recalcati con quasi 200 copie, a seguire Giletti, Crepet, Rita dalla Chiesa, Lella Costa, Nando dalla Chiesa.

L’incremento del turismo

Positivi i commenti registrati da parte di commercianti e titolari di bar e ristoranti. Secondo i dati del Consorzio Albergatori, i turisti arrivati a Fano per seguire Passaggi hanno occupato 140 camere d’albergo, con presenze in media da 2 a 3 giorni e con punte di una settimana. A questi bisogna aggiungere i circa 300 pernottamenti degli ospiti di Passaggi.

I numeri del web

Molto soddisfacenti anche i dati che arrivano dai contatti del sito www.passaggifestival.it. Circa 120.000 visualizzazioni nell’intero mese di giugno da parte di più di 21.000 utenti. Roma è la città da dove proviene il più alto numero di contatti italiani seguita da Milano e Bologna. Fano è al sesto posto e al secondo tra i 5.200 contatti marchigiani.
Risultati positivi anche sui social: la pagina Facebook dal 5 giugno al 2 luglio ha avuto un aumento organico di mille ‘mi piace’ e ha registrato impennate su tutte le voci di insight, dalla copertura dei post (oltre 205.000 persone, +811%) alla interazione con essi (62.163, +735%).

Le parole di Giovanni Belfiori

“Quest’anno – spiega l’ideatore e direttore del festival, Giovanni Belfiori – siamo riusciti a gestire contemporaneamente quattro sedi : la piazza XX Settembre con libri dedicati a un pubblico generalista, la chiesa di San Francesco con eventi di alta qualità, la Mediateca Montanari Memo con libri e laboratori rivolti ai bambini e il Pincio con un programma che si rivolgeva al mondo giovanile. Abbiamo, inoltre, gestito i laboratori al mare, i workshop a Palazzo Corbelli, le visite guidate in centro e gli aperitivi scientifici con Unicam alla Sala da tè L’uccellin Belverde”.
Ancora Belfiori: “A questo punto dobbiamo passare da un modello di solo volontariato a uno dove all’apporto dei volontari si aggiunga la professionalità di esperti con elevate competenze. Tutto questo ha un costo, ma anche un ritorno economico, poiché abbiamo riempito alberghi e locali, i negozi hanno venduto di più e soprattutto l’impatto mediatico di Passaggi Festival quest’anno è stato davvero rilevante, tanto da poter dire che in tutta Italia si è parlato del festival di Fano. Noi stessi abbiamo avuto nei nostri uffici persone venute a ringraziare da Verona, Novara, Sardegna, Milano, da un po’ tutta l’Emilia-Romagna e anche dalle Marche, in particolare tanti da Macerata e tantissimi dalla provincia di Ancona. Aggiungo che negli ultimi anni Passaggi Festival è stato una sorta di mosca bianca, un’anomalia nel panorama delle manifestazioni, perché il nostro bilancio è fatto dal 60% di risorse private e dal 40% di contributi pubblici”.

Novità…

La VII edizione di Passaggi Festival ha confermato il successo degli scorsi anni ed ha vinto anche la scommessa delle nuove proposte per le quali ha registrato uno straordinario consenso di pubblico sia in numero sia in gradimento. La novità più rilevante è stata l’apertura, nella zona Pincio, di un festival nel festival, con due rassegne rivolte al pubblico giovane: i graphic novels di Passaggi fra le Nuvole e l’intreccio tra libri e nuovi linguaggi di Fuori Passaggi. Entrambe sono andate al di là delle più rosee aspettative, come conferma l’afflusso di pubblico crescente, fino ad arrivare alle punte di oltre mille persone negli incontri più affollati come quello di Frankie Hi Nrg mc. Tra le novità, apprezzati e seguiti anche i workshop sull’intelligenza artificiale, ai quali hanno partecipato gli esperti di ByTek, Datrix e Paperlit, e la rassegna Saper Fare.

…e conferme

Tra le conferme sicuramente un successo gli aperitivi scientifici curati dall’Università di Camerino: ogni pomeriggio c’era la fila per entrare nella sala da tè. Grande partecipazione anche ai 46 laboratori gratuiti che hanno richiamato quasi 650 bambini di tutte le età. In particolare il laboratorio Batti5! è stata una grande sfida vinta insieme all’Associazione Omphalos – Autismo e Famiglie, grazie al coraggio di molte famiglie si è riusciti infatti a costruire, in un contesto estraneo rispetto al confort della sede in cui i piccoli si sentono al sicuro dagli occhi e dal giudizio degli altri, un momento di inclusione e condivisione, dedicato al gioco semplice e colorato, in cui l’importante non era distinguere ma riunire in unico spazio tutti i bambini.

Ospiti entusiasti disponibili a tornare già la prossima edizione

Per il resto, mai come quest’anno si è registrato un grande entusiasmo da parte degli ospiti del festival. Molti di loro, una volta finito il proprio incontro, hanno girato per le altre rassegne e sedi, ed hanno postato apprezzamenti e congratulazioni nelle loro pagine social. Tutti hanno inviato messaggi ed e-mail per congratularsi sia per l’organizzazione sia per l’accoglienza.

Vi siete persi Passaggi festival 2019? Non disperate

Per tutti quelli che si sono persi il Festival o vogliono riviverlo, l’associazione promotrice Passaggi Cultura mette a disposizione la pagina Flickr Passaggi Festival, dove sono raccolte le immagini fotografiche, il canale YouTube dove entro settembre saranno caricati tutti i video ed, infine, gli articoli sui vari incontri pubblicati durante il festival sul sito www.passaggifestival.it.

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Corriere Adriatico/ Gli albergatori: “Promozione? Le scelte sbagliate da rivedere”https://www.passaggifestival.it/2019/corriere-adriatico-albergatori-promozione-scelte-fondi-passaggi/ Fri, 05 Jul 2019 06:00:48 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65544 Gli albergatori: "Promozione? Le scelte sbagliate da rivedere"

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Lo Stato Sociale e Luca Genovese: la realtà attraverso il fumettohttps://www.passaggifestival.it/2019/stato-sociale-luca-genovese-andrea-passaggi/ Thu, 04 Jul 2019 11:19:45 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65472 Domenica 30 giugno a Passaggi Festival “La band più coinvolgente alla prima esperienza grafica”. Lo Stato Sociale, e Luca Genovese hanno presentato il loro libro “Andrea”. Gli autori hanno conversato con Alessio Trabacchini, critico di fumetti.

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Lo Stato Sociale Passaggi 2019

Domenica 30 giugno Passaggi Festival si è concluso con due incontri, tra cui quello al Pincio, intitolato “La band più coinvolgente alla prima esperienza grafica”. Alberto Guidetti e Alberto Cazzola, membri del gruppo musicale Lo Stato Sociale, e Luca Genovese hanno presentato il loro libro “Andrea”. Gli autori hanno conversato con Alessio Trabacchini, critico di fumetti.

“Andrea”

L’incontro si è aperto con alcuni ragazzi dello spazio autogestito Grizzly che hanno mostrato uno striscione con la scritta “Salvare vite non è un reato”. Uno di loro è intervenuto in difesa di Carola, la giovane comandante della nave Sea Watch. Si è poi iniziato a parlare di “Andrea”, un graphic novel che nasce da un’idea di Luca Genovese. Quest’ultimo ha anche curato le illustrazioni. La storia è ambientata nella periferia di Bologna. Il protagonista lavora in un bar. Subisce subito due traumi: uno è la perdita della persona amata e l’altro è dato dalla struttura sociale in cui si ritrova a vivere. Andrea capisce di non poter contare sulla società. È uno sconfitto che però non si arrende: ha capito di non poter vivere passivamente. Scopre che condividere tutto quello che ha dentro lo porta a scoprire l’esistenza di persone molto simili a lui e stare con loro lo fa stare bene.

La dimensione del bar

Il bar è visto dagli autori come un’alternativa a internet. Nel web spesso gli utenti si scambiano critiche e insulti che non avrebbero il coraggio di riferire di persona. In un bar, invece, si parla guardandosi negli occhi. Alessio Trabacchini aggiunge poi che Andrea, oltre alla sua rutine, vive anche un mondo immaginario in cui la periferia si trasforma in una campagna libera e indisturbata. Luca Genovese ha saputo rendere visivo questo concetto di fuga.

Ancorato al quotidiano

Andrea è un personaggio nel quale tutti si possono riconoscere. Nasce però come specchio della situazione di Alberto Guidetti. L’autore ha, infatti, pensato a questo personaggio in un periodo piuttosto triste della sua esistenza. Gli capitava spesso di pensare alle imposizioni della vita e a quanto possa essere pesante la società. È allora che scatta la necessità di trovare una via di fuga, un mondo alternativo. Questo però non ci deve sottrarre completamente alla realtà ma deve permetterci di tornare sempre al quotidiano che, nel caso del protagonista, è rappresentato dal bar.

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Passaggi Festival festeggia il compleanno di Giacomo Leopardihttps://www.passaggifestival.it/2019/giacomo-leopardi-passaggi-festival-infinito/ Thu, 04 Jul 2019 11:04:18 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65469 Quest’anno Passaggi Festival ha voluto celebrare il 200° anniversario dell’Infinito di Leopardi ed il 221° anniversario della sua nascita, dedicando una serata all’immortale poeta recanatese.

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Leopardi Passaggi Festival 2019

Quest’anno Passaggi Festival ha voluto celebrare il 200° anniversario dell’Infinito di Leopardi ed il 221° anniversario della sua nascita, dedicando una serata all’immortale poeta recanatese. Durante l’evento, svoltosi nella Chiesa di San Francesco in tarda serata, sono intervenute Carolina Iacucci e Katia Migliori. Significativo anche l’intervento di Massimo Raffaeli, docente, filologo e critico letterario.
Le letture proposte durante la serata sono state recitate sapientemente da Eugenio Fabbri Manuelli.

“È una poesia quella di Leopardi” – inizia Carolina Iacucci – “che non deve essere interpretata: non c’è nulla da decodificare perché ci arriva già completamente rivelata e dispiegata. Quello che non vogliamo fare è proporre un punto di vista che imbrigli la parola di Leopardi: intento della serata è fornire delle suggestioni nella speranza di non limitare ma di liberare la bellezza della parola leopardiana”.

Analisi dell’Infinito di Giacomo Leopardi

Katia Migliori inizia il suo intervento dedicando idealmente la poesia “Un brindisi” di Mario Luzi a Leopardi. La presenza di un pubblico numeroso – continua Migliori– lascia intuire come ci sia ancora “voglia di Leopardi”. Katia Migliori ci racconta un Leopardi che, nell’ultimo verso dell’Infinito, si rivela come un poeta lontano dal luogo comune del Leopardi pessimista, in grado di accarezzare la dolcezza e la spensieratezza dell’Infinito abdicando così alla poesia: “un pensiero poetante” avrebbe detto, poi, Antonio Prete, uno dei più famosi critici letterari ad essersi occupato di dell’opera leopardiana.
Massimo Raffaeli inizia il suo intervento confessando una certa difficoltà nel parlare di Leopardi “poiché ad oggi ad analizzarlo c’è una biblioteca planetaria”. Di cosa parla l’Infinito? Parla delle assi cartesiane con cui noi percepiamo la realtà: lo spazio e il tempo. Ma c’è un enorme paradosso nel fatto che noi, come ci dice Leopardi, in realtà non siamo in grado di percepire l’Infinito ma l’indefinito. Per intuire cosa sia l’infinito deve subentrare l’immaginazione”.

Le letture

Durante la serata Eugenio fabbri Manuelli ha proposto una lettura emozionante e profonda di alcuni passi tratti dallo Zibaldone, dalle Operette Morali e dalle lettere che si scambiarono Paolina e Giacomo Leopardi. Le letture conclusive della serata sono state la poesia “Leopardi” di Mark Strand e, grande protagonista, l’Infinito.

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Il racconto del Cammino di Santiago di Daniela Colluhttps://www.passaggifestival.it/2019/daniela-collu-cammino-di-santiago-passaggi/ Thu, 04 Jul 2019 09:33:14 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65466 Daniela Collu è un’autrice, conduttrice televisiva e radiofonica, è stata ospite di Passaggi Festival con il suo libro “Volevo solo camminare” in cui descrive la sua esperienza sul Cammino di Santiago.

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Volevo solo Camminare Collu Passaggi

Daniela Collu è un’autrice, conduttrice televisiva e radiofonica, conosciuta su internet anche con come “Stazzitta”, dal nome del suo blog. Quest’anno è stata ospite di Passaggi Festival nella serata del 27 giugno, presso la Chiesa di San Francesco, con il suo libro “Volevo solo camminare” in cui descrive la sua esperienza sul Cammino di Santiago.

La carriera di Daniela Collu

A partire dal 2013 Daniela Collu inizia ad approcciarsi al mondo della TV grazie al programma “Aggratis!” su RAI2. Nel 2014 scrive e conduce il programma “Share” su RADIO2 e partecipa al talk show di X FACTOR , Extrafactor in cui racconta le opinioni del web sulle puntate. Fino al 2015 lavora come autrice per alcuni programmi tra cui “Grande Fratello”. Ritorna a RADIO2 alla conduzione di Bella Davvero e all’edizione estiva di Decanter. Nel 2016 lavora come autrice al programma televisivo Stato Civile-L’amore è uguale per tutti per RAI3 e PANAMAFILM. Ritorna poi a Extrafactor e Strafactor. Nel 2017 conduce The Real su TV8 per poi nuovamente tornare nell’autunno dello stesso anno a Strafactor. Dal 2016 è anche opinionista fissa al programma comico di RAI2 Sbandati.

“Volevo solo camminare”

Volevo solo camminare” racconta la sua personalissima esperienza sul Cammino di Santiago. Un viaggio interiore , a modo suo spirituale, attraverso i paesaggi mozzafiato della Spagna del Nord . Come ha raccontato Daniela Collu, ha compiuto questo viaggio tra giugno e luglio 2018, decidendo solamente ad ottobre dello stesso anno di scrivere un libro a riguardo, grazie alla casa editrice VALLARDI che ne aveva seguito il tragitto mediante i social.

Il Cammino di Santiago

Il Cammino di Santiago di Compostela, descritto nel libro di Daniela Collu, è il lungo percorso che i pellegrini del Medioevo intrapresero, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al Santuario diSantiagodi Compostela.
Le strade francesi e spagnole che compongono l’itinerario sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Si tratta di un percorso di circa 800 km.
Il Cammino di Santiagodi Compostela è intimamente legato alla presenza della tomba di Giacomo il Maggiore e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo. Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).
Oggi è diventato un fenomeno mondiale; è facile infatti trovare sul Cammino persone di ogni nazionalità. Negli ultimi anni si è stimato che oltre 200.000 pellegrini giungano ogni anno a Santiago .
Ci sono credenti e non, cristiani e persone di altre fedi: ciò che accomuna tutti quelli che si mettono in cammino è la voglia di vivere un’esperienza unica nel suo genere; coniuga infatti la bellezza dei paesaggi spagnoli e la possibiltà di vivere un viaggio interiore per raggiungere le profondità del cuore e dell’anima.

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Passaggi diVersi: la poesia della VII edizione di Passaggi Festivalhttps://www.passaggifestival.it/2019/passaggi-diversi-la-poesia-della-vii-edizione-di-passaggi-festival/ Thu, 04 Jul 2019 09:21:08 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65451 Da diversi anni a questa parte Passaggi Festival ha aperto uno spazio anche per la poesia . Uno spazio fisico che sembra il luogo perfetto per una lettura intima e profonda dei versi proposti: la Chiesa di San Francesco , con il suo soffitto costituito essenzialmente da uno spicchio cielo, si sposa perfettamente con la rassegna Passaggi diVersi. 

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Passaggi Festival poesia

Passaggi nasce come un festival di saggistica ed, effettivamente, protagonista dell’evento è proprio la saggistica. Da diversi anni a questa parte, però, Passaggi Festival ha aperto uno spazio anche per la poesia ( e da quest’anno ance alla narrativa). Uno spazio fisico che sembra il luogo perfetto per una lettura intima e profonda dei versi proposti: la Chiesa di San Francesco , con il suo soffitto costituito essenzialmente da uno spicchio cielo, si sposa perfettamente con la rassegna Passaggi diVersi.

La prima serata di Passaggi diVersi: raccontare la neve

Nella serata di giovedì 27 giugno è stata inaugurata la rassegna Passaggi diVersi. Sul palco si sono alternati nella lettura tre artisti: Franca Mancinelli  ed Alessandro Anil che hanno presentato “Come tradurre la neve. Tre sentieri nei Balcani” (Anima Mundi Edizioni), frutto di un viaggio organizzato nell’ambito del progetto REFEST attraverso Croazia, Serbia e Bosnia, e Flavia Novelli, autrice di “Universi femminili” (H.E. Herald editore). Gli autori hanno conversato con Fabrizio Lombardo (Versodove).
Filo conduttore dell’incontro è stato il tema dell’immigrazione e del superamento dei confini. “I confini, soprattutto tra Croazia e Serbia,” – ci dicono Mancinelli ed Anil– “sono luoghi difficili che ci hanno mostrato la dura realtà del respingimento illegale.” Flavia Novelli, invece, ci racconta un altro aspetto dell’immigrazione  per motivi di guerra, quello delle donne migranti. Il libro, frutto di una serie di incontri a Fano ed a Bologna, è scritto in prima persona ma come se a scrivere fossero le donne che Flavia Novelli ha incontrato. L’autrice, per questo motivo, usa una forma esile ed un linguaggio semplice.
Durante tutto l’incontro è stato ribadito come nella poesia si nasconda una forma di descrizione del reale particolarmente efficace: la poesia è, infatti, uno degli strumenti più contemporanei per affrontare il presente. Pertanto la poesia sembra essere il linguaggio più sensato per parlare di un tema drammatico come l’immigrazione.

La seconda serata di Passaggi diVersi: quattro poeti, quattro libri

Il secondo appuntamento della rassegna Passaggi diVersi si è tenuto venerdì 28 giugno nella Chiesa di San Francesco. Qui Fabrizio Lombardo, Vincenzo Bagnoli e Vito Bonito, membri della rivista Versodove hanno presentato i loro libri di poesie. A questi si è aggiunto il genius loci Marco Ferri, poeta fanese ed ex direttore della Biblioteca Federiciana. A guidare la conversazione è stato il critico letterario Stefano Semeraro, che ha spiegato come i quattro libri abbiano un filo conduttore nel tema del paesaggio.
Marco Ferri ha presentato il suo libro “Uscita secondaria” che vuole essere un piccolo testamento poetico, un’uscita di scena silenziosa da un mondo in cui si era addentrato in punta di piedi. La prima sezione, scritta nel 2008, si rifà alla cultura e all’idea di socialità in anni di guerre e scene cruente trasmesse dalla televisione.
Fabrizio Lombardo, autore di “Coordinate per la crudeltà”, ha continuato la sua ricerca cartografica dopo venti anni da “Carte del cielo” e dieci anni da “Confini provvisori”. Il suo ultimo libro vuole essere un punto di arrivo. È una raccolta di crudeltà nei gesti più abituali, nei luoghi che si attraversano che suscita uno straniamento .
Vincenzo Bagnoli ha pubblicato “Soundscapes, 33 giri extended play” in cui si rieccheggia la parola landscapes, ovvero paesaggio. In questo libro sono raccolti i paesaggi sonori in cui tutti siamo immersi, gli orizzonti di suono e le colonne sonore delle nostre giornate. Il suono crea infatti dei territori che abitiamo. All’interno del lirbo ci sono delle poesie come “A Silvia” mischiata con “Kayleigh” dei Marillon.
La pubblicazione più atipica e lontana dal paesaggio è quella di Vito Bonito, che con “Fabula rasa” ha interpretato il “dramma” di diventare padre. La paternità segna la morte e fa tabula rasa di ogni paesaggio esistenziale. Il libro è un dialogo tra una bambina che ancora deve nascere e un padre già morto ma che la bambina può vedere e può criticare, mettendone in luce tutti gli aspetti negativi. Con grande giocosità e questo espediente innovativo, è riuscito a dirsi il peggio di se stesso.

la terza serata di Passaggi diVersi: Milo De Angelis e la poesia a cielo aperto

Nella notte di sabato 29 giugno, il poeta Milo De Angelis ha tenuto un incontro di lettura e pensiero sui suoi libri “Tutte le poesie” (Mondadori) e “Poesia e destino” (Crocetti). L’autore ha conversato con Roberto Galaverni (La Lettura – Corriere della Sera). Per introdurre l’artista, il giornalista Stefano Semeraro ha presentato il lavoro di De Angelis come fautore della controtendenza nella poesia, e ha poi avanzato la proposta di cominciare l’incontro con la lettura di alcuni scritti del poeta che riguardavano proprio la sua produzione ed il senso dello scrivere. Durante la lettura sono stati toccati i caratteri della poesia, descritta come “imprendibile creatura selvatica”, una forza che non trova risposta, racchiusa nella fragile punta di una matita. “Al foglio vulnerabile affidiamo la nostra verità”- legge Milo De Angelis. È  stato il turno, poi, dell’intervento di Roberto Galaverni: “Milo è un autore che, con fare sapiente, chiede molto al suo lettore e ascoltatore. Il suo linguaggio lo rispecchia quando parla di assoluto, istante, permanenza…La sua poesia scommette sulla potenza e sul fascino della parola, l’impatto che la sua voce ha sul pubblico è dato dalla minuziosa ricerca, condotta con cura, delle giuste espressioni, della giusta parola”. Non a caso, quando parliamo di Milo De Angelis, parliamo di uno dei poeti più amati dagli italiani, certamente qualcuno che ha fatto scuola. Forse perché il modo di comporre di De Angelis è privo di schemi, eppure perfettamente determinato, non deducibile. Il poeta riesce, così, a creare “un’opera che si riferisce alla realtà, ma non ne è derivata, che irrompe nella reazione a catena della vita, ma non ne fa parte”.

La quarta serata di Passaggi diVersi: commento poetico nell’ultima notte del festival

Tommaso Giartosio presenta, in una discussione con Fabrizio Lombardo (Versodove), il suo ultimo libro di poesie ‘Come sarei felice’. L’ultimo incontro alla San Francesco, domenica 30 giugno, chiude in bellezza la rassegna con Giartosio.
Tanti i temi trattati nell’opera presentata: dalla vita del padre dell’autore alla sua morte, dalla vita dopo la morte all’ amore per gli uomini. Il libro, ha commentato l’autore, “nasce poco a poco, nel corso di molti anni, ma si impone”. Da quando le prime poesie sono state scritte, Giartosio ha passato molto tempo a ricomporre e correggere, respingere e buttare testi. Questo perché, come dice l’autore, “Ogni vita è diversa, si rispecchia nel testo a chiocciola, a iperbole”.
Quello analizzato domenica è un libro con molti livelli di lettura: c’è una ricerca peculiare e raffinata della giusta forma, dei giusti metri, che insieme danno vita a una poesia piena di senso e racconto. I principali obiettivi che l’autore testimonia di essersi prefissato sono l’essere ricordato, i suoi versi sono studiati tanto a fondo per poter essere citati. Il secondo obiettivo è quello di far rimanere immutate le sue parole nel tempo, parole da un significato che nemmeno lui a volte comprende.
L’iconografia e l’immagine sono strettamente legate alla poesia di Giartosio. Le atmosfere si percepiscono chiare, i disegni si vedono e i rumori si sentono, attraverso le pagine. Del resto, ogni poeta ha il suo repertorio di fotografie che ispirano i versi. L’autore ha concluso l’incontro con la lettura di alcune poesie, ribadendo quanto fosse importante per lui leggerle ad alta voce. “Ogni volta che le leggo” – ha confidato – “capisco qualche aspetto in più di me stesso”.

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Post Pink! Un’antologia del fumetto femministahttps://www.passaggifestival.it/2019/post-pink-fumetto-femminista-passaggi/ Thu, 04 Jul 2019 08:05:42 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65457 Il 29 giugno, nella cornice del Pincio, si è tenuto l'incontro intitolato che ha visto come protagoniste le fumettiste Cristina Portolano e Josephine Yole Signorelli (in arte Fumettibrutti), due delle autrici dell’antologia del fumetto femminista “Post Pink”.

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Post Pink Passaggi festival

Il 29 giugno, nell’ambito della rassegna Passaggi fra le nuvole, che quest’anno ha avuto luogo nella splendida cornice del Pincio, si è tenuto un incontro intitolato “Corpo e questioni di genere”. L’evento ha visto come protagoniste le fumettiste Cristina Portolano e Josephine Yole Signorelli (in arte Fumettibrutti), due delle autrici dell’antologia del fumetto femminista “Post Pink” (Feltrinelli Comics). Ad intervistarle, sul palco di Passaggi, l’editrice Monica Martinelli

Il libro è nato dopo l’ondata di proteste del movimento MeToo. Elisabetta Sedda, che ha curato l’antologia, ha pensato di dover fare qualcosa senza, però, scadere in un femminismo di superficie. L’intento principale dell’antologia, emerso durante la presentazione, è quello, infatti, di fare in modo che le donne ritornino a proteggersi anche, e soprattutto, attraverso il racconto di storie.

Non diteci come essere donne e non diteci come essere femministe

“Dobbiamo allontanare questa idea negativa di archetipo tra donna e uomo che porta inevitabilmente ad un tipo di mascolinità tossica.”- Così inizia l’intervento di Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti – “non è necessario che una donna racconti di sé stessa ma è necessario che gli uomini smettano di parlare di donne”. La fumettista allontana, così, lo spettro della retorica del “raccontarsi” che ha preso piede in un certo tipo di femminismo. Essere intimamente e sinceramente femminista, infatti, prescinde dal raccontarlo e dal raccontarsi: si dovrebbe poter parlare del proprio corpo se e come si preferisca. Bisogna infatti stare attenti ai modelli preconfezionati di femminismo che spesso ci vengono proposti, è l’unico modo per non permettere che ad appropriarsi del discorso femminista siano le logiche capitalistiche della pubblicità mirata e della mercificazione dell’ideologia, logiche inevitabilmente legate ad un sistema patriarcale.

Abbattiamo qualche tabù

Cristina Portolano, altra autrice dell’antologia, conclude la presentazione con un discorso sui tabù. in Italia manca una cultura dell’educazione sessuale: i bambini ed i ragazzi (ma anche gli adulti) non sono abituati a parlare apertamente dei genitali, della sessualità e dei cambiamenti che avvengono durante la pubertà. Questa tabuizzazione genererebbe – sostiene Portolano- una difficoltà diffusa nell’esprimere i propri sentimenti e le proprie pulsioni, difficoltà legata indissolubilmente alla piaga del nostro tempo: il femminicidio.
L’intento di Post Pink è anche e principalmente quello di infrangere questi tabù.

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Giulio Sapelli e la sua ricetta per le piccole e medie impresehttps://www.passaggifestival.it/2019/sapelli-rondina-imprese/ Wed, 03 Jul 2019 17:57:57 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65448 Uno degli ultimi appuntamenti per la rassegna Grandi Autori di Passaggi è  stato quello che, il 30 giugno, ha visto sul palco Giulio Sapelli. Il professore, economista, storico, consulente strategico e consigliere di amministrazione per importanti imprese internazionali, ha presentato il suo libro “Nulla è come prima” ed ha conversato con Romualdo Rondina, Presidente della BCC di Fano, e con Lorenzo Salvia, giornalista del Corriere della Sera.

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Capelli-Passaggi-2019

Uno degli ultimi appuntamenti per la rassegna Grandi Autori di Passaggi Festival è  stato quello che, domenica 30 giugno, ha visto sul palco Giulio Sapelli. Il professore, economista, storico, consulente strategico e consigliere di amministrazione per importanti imprese internazionali, ha presentato sul palco di piazza XX Settembre il suo libro “Nulla è come prima” (Guerini Associati) ed ha conversato con Romualdo Rondina, Presidente della BCC di Fano, e con Lorenzo Salvia, giornalista del Corriere della Sera.

“Nulla è come prima”

Si tratta di un libro che analizza l’impatto di una lunga crisi sulle piccole e medie imprese italiane. È un libro in realtà ottimista e non del tutto negativo: sembra, infatti, che le piccole e medie imprese italiane abbiano risposto non sempre negativamente alla crisi. Il libro nasce con un’idea di fondo: che la crescita e lo sviluppo economico – sono infatti diversi, lo sviluppo economico guarda ad una serie di aspetti, come per esempio l’aspettativa di vita, che il neoliberismo ha messo in secondo piano – siano in qualche modo aumentati in Italia, nonostante la crisi economica del 2008, proprio grazie alle piccole e medie imprese. Ciò non sarebbe accaduto in nessuna altra parte del mondo. Pur tra mille difficoltà una forma di impresa ha contribuito significativamente a tenere qualche punto di PIL. Nell’affrontare, inoltre, il discorso sulle imprese -sostiene Sapelli– bisogna ricordare che esse non hanno come fine il profitto ma il miglioramento della qualità della vita.

Una controrivoluzione ideologica

“Oggi” – continua Sapelli– “la crescita economica ha preso il sopravvento sullo sviluppo”. Un tempo la crescita di un paese teneva in conto anche il livello di occupazione, ora si parla solo di crescita economica. “Dobbiamo tenere comunque a mente che in tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche” – continua il Professore- “si perde della forza lavoro”. In realtà, però, queste innovazioni se acquisite dalle piccole e medie imprese possono avere effetti positivi. In ogni caso, nonostante nel medio e lungo periodo questi posti di lavoro possano essere acquisiti da tali imprese, ci aspetterebbe comunque un futuro con meno lavoro di oggi.

L’intervento di Rondina

Il discorso sulle piccole e medie imprese viene ripreso, successivamente, da Romualdo Rondina. “Nel territorio marchigiano” – sostiene  Rondina – “non ci sono state molte fusioni tra BCC locali proprio perché non si sono lasciate indietro le piccole e medie imprese e ne è stato riconosciuto il valore per lo sviluppo economico”. Nonostante i parametri economici siano piuttosto positivi il pericolo è sempre in agguato e bisogna tenerlo ben presente.

Il superamento del sistema capitalistico

Riflettendo sempre sulla questione della rivoluzione tecnologica e la conseguente automazione del lavoro, Sapelli porta avanti un’aspra critica al sistema capitalistico: “Sono un personalista cristiano a livello filosofico ma economicamente sono un vecchio marxista”- afferma il Professore- “Il sistema capitalistico, per me,  è un sistema arcaico che va rivoluzionato”.
Non sarebbe la tecnologia in sé il problema, secondo Sapelli, ma la tecnologia capitalista. In ogni caso, però, il professore sottolinea come ci debba essere un limite etico alla scienza per quanto riguarda l’intelligenza artificiale.
La soluzione che propone Sapelli per lo sviluppo delle piccole e medie imprese è, infine, un superamento del neoliberismo spietato attraverso un modo comunitario di cooperazione “all’Olivetti”: l’unico in grado di funzionare.

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A Passaggi il Dj Lele Sacchi racconta la nottehttps://www.passaggifestival.it/2019/lele-sacchi-dj-notte-passaggi/ Wed, 03 Jul 2019 17:11:32 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65443 L’ultimo incontro della serata del 28 giugno al Pincio ha visto protagonista il Dj Lele Sacchi che ha presentato il suo libro "Club Confidential". A conversare con lui Matteo Bordone, conduttore di Rai Radio 2.

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Lele Sacchi a Passaggi Festival

L’ultimo incontro della serata del 28 giugno al Pincio ha visto protagonista il Dj Lele Sacchi che ha presentato il suo libro “Club Confidential“. A conversare con lui Matteo Bordone, conduttore di Rai Radio 2.

Il contrasto generazionale

Uno dei primi argomenti trattati sul palco di Fuori Passaggi è stato il contrasto generazionale da sempre legato a filo doppio con la musica. È emerso come quel contrasto generazionale che c’era ai tempi del rock’n’roll si sia perso. C’è qualche segno di contrasto con la trap ma -sostiene Lele Sacchi– fondamentalmente, si è perso perché di base si è ammorbidito il rapporto tra genitori e figli.

La musica e l’evoluzione digitale

Probabilmente la musica ha perso anche quella netta divisione generazionale perché il web costituisce un grande contenitore storico. Prima l’evolversi delle tecnologie tagliava inevitabilmente fuori determinati generi nel passaggio tra una generazione e l’altra.
Anche nel mestiere del Dj -sostiene Lele Sacchi– l’evoluzione digitale ha avuto un impatto non indifferente: negli anni 90 si suonava solo con i vinili e questo richiedeva un maggiore allenamento a casa. Si cresceva, inoltre, molto in pubblico.

I mestieri della notte

Nel suo libro Lele Sacchi dedica molto spazio ai mestieri della notte, parlando del mestiere di Dj Sacchi esordisce dicendo “Se non ci piacessero i party non faremmo questo mestiere!”. Si dedica successivamente al ruolo fondamentale dei buttafuori “io gli voglio bene”- dice il Dj– si tratta, infatti, di un mestiere proletario.

La politica e la disco music

Storicamente la dance viene considerata un mondo non politicizzato e frivolo – dice Lele Sacchi– in realtà non è così: la Disco music era una musica che di base era fatta da minoranze: donne, neri, gay, travestiti. Jhon Travolta, per esempio, nella Febbre del sabato sera è un sottoproletario che trova la sua uguaglianza sulla pista da ballo. La nascita della Disco music sancì una rivoluzione sociale devastante: in locali come lo Studio 54 ed il Paradise city, per esempio, si organizzavano serate gay nere. “Stiamo parlando di qualcosa che accadeva 44 anni fa” – afferma Lele Sacchi –“mentre gli AC/DC parlavano soltanto delle donne che si portavano a letto in queste canzoni si affrontavano temi attualissimi come la fluidità di genere e l’emancipazione sessuale. Questa è la club culture”.

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Lorenzo Pavolini: tra la storia e il windsurfhttps://www.passaggifestival.it/2019/pavolini-vento-passaggi-festival/ Wed, 03 Jul 2019 15:59:31 +0000 https://www.passaggifestival.it/2019/?p=65439 Domenica si è tenuto l' ultimo incontro della rassegna Europa/Mediterraneo. Nella Chiesa di San Francesco lo scrittore Lorenzo Pavolini ha presentato il suo libro “L’invenzione del vento”.

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Pavolini Passaggi 2019

Domenica 30 giugno si è tenuto il quarto e ultimo incontro della rassegna Europa/Mediterraneo. Nella Chiesa di San Francesco lo scrittore Lorenzo Pavolini ha conversato con Chiara Grottoli. Ha presentato il suo libro “L’invenzione del vento”, ambientato negli ultimi anni del 1900.

Un periodo storico semplice

I due protagonisti sono Giovanni e Pietro, due ragazzi che frequentano il liceo. Correva il 1978, l’anno dell’uccisione di Aldo Moro. Con il boom economico si assisteva ad un picco demografico. In quel periodo la partecipazione politica dei giovani trovava poca espressione. Tutto appariva semplice. I due ragazzi avevano una passione comune: il windsurf. Non volevano partecipare troppo al loro tempo. Volevano vivere in spiaggia, voltando le spalle alla città. La gente in cercava delle opzioni di fuga dalle scelte abituali. Rispetto agli anni precedenti, c’erano molti più modi per raggiungere la felicità. Uno di questi era appunto il windsurf. Questo, prima di diventare un’attività molto diffusa, era appannaggio di poche persone. Era uno dei cosiddetti sport di scivolamento. La tavola planava sull’acqua.

Il windsurf come metafora di vita

In questo libro Lorenzo Pavolini ha voluto rendere grafica e visibile una metafora. Ha pensato che questi ragazzi interpretassero il windsurf come qualcosa capace di portarli sopra l’orizzonte storico. Loro sono sopra e la storia è sotto. Quest’ultima, infatti, conosce tante guerre. Se la guardiamo da vicino, vogliamo allontanarci, galleggiarci sopra. Non vogliamo sprofondare nel dolore. Dunque l’autore ha deciso di divedere alcune pagine in due parti. Nella zona superiore scorre la vicenda dei due protagonisti e in quella inferiore vengono descritti alcuni fatti storici.

Due personalità in contrasto

I protagonisti sono Pietro e Giovanni. Il primo è votato all’azione, il secondo alla contemplazione. I due sono molto diversi. Pur avendo le stesse possibilità economiche, Giovanni, a differenza di Pietro, proviene da una famiglia borghese. È dunque abituato alla cultura, ai libri, a certi tipi di mestiere. Ha una personalità poetica e segue la sua passione semplicemente perché è quello che gli piace fare. Pietro invece è più pratico. Finirà per fare del windsurf un mestiere. Chiara Grottoli ha osservato che Giovanni sembra costantemente in bilico tra quello che vuole fare veramente e quello che gli altri si aspettano che lui faccia. È sempre dubbioso. Pietro, al contrario, è sicuro delle sue scelte. Lorenzo Pavolini ha aggiunto che Giovanni, non sopporta il conflitto. Vuole andare d’accordo con tutti, soprattutto con gli adulti. Pietro invece non si cura del rapporto con loro. L’autore ha cercato di uscire dagli schemi della drammaturgia, tipici del romanzo. Lì tutto risulta scolpito in maniera chiara: disgrazia o felicità, riuscita o fallimento. La realtà è diversa. Chiara Grottoli ha giudicato il suo modo di scrivere molto interessante.

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