Versi inediti di una delle migliori voci della poesia italiana per festeggiare la Giornata Mondiale della Poesia che si celebra proprio oggi, 21 marzo, e che venne istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999.
I versi sono quelli del poeta Fabrizio Lombardo, curatore della rassegna Passaggi diVersi all’interno di Passaggi Festival, e redattore della rivista di letteratura e critica letteraria Versodove, che Lombardo contribuì a fondare nel 1994.
Fabrizio Lombardo ha pubblicato diverse opere, tra cui Carte del cielo, Confini provvisori, Il cerchio e il silenzio. Alcune sue poesie sono stste tradotte in inglese, spagnolo, slovacco e francese.
In occasione della Giornata della Poesia, abbiamo chiesto a Fabrizio Lombardo di regalare agli amici di Passaggi Festival alcuni versi inediti. Li pubblichiamo, ringraziando Lombardo per la disponibilità .
Pochi passaggi
***
una scoria, un discorso rimasto in sospeso, poi
i fari intermittenti verso di noi.
nel profilo delle case il sigillo dell’inverno,
il gelo confortevole dentro cui restiamo.
le ombre incollate addosso raccontano
gli odori del giorno, le sconfitte / i passaggi.
***
Esercizio complicato questo e senza possibilità
di chiedere risposta a chi se ne è andato. La cenere
che cade sopra i volti e sulle cose traccia trame
di dolore/ disegna i corpi, brucia pagine e memoria. Poi rimane.
***
Provo ad insegnarti la bellezza del rumore. A non aver paura
del silenzio e del buio bianco della neve in questa notte
di febbraio. Aspetto che tu dorma per guardare entrare l’aria fredda
l’odore della campagna che si ghiaccia. Ti guardo
e faccio fare al tempo. Quanto basta per lasciarti crescere.
***
Rimane fermo, a guardarci cadere, il rumore
di fondo del presente. La crepa sul muro dove si insinua
la luce, mostra l’ombra/ la curva costante che scende
spacca la pietra/ risale sui bordi. È il paese reale. Fuori.
Immaginato. Immigrato sottopelle senza foglio
di via tra globuli e piastrine. Emocromo sbagliato.
Lasciare ai figli un conto in sospeso. Un debito:
il mutuo restato acceso. La malattia.
Isole fossili (2008 - 2018)
1.
contiamo le stagioni che abbiamo messo in fila, raccolte
con ordine/ poi catalogate.
ci viene incontro il silenzio. se fosse il destino
basterebbe seguirne le ombre tra le pietre.
seguiranno altri appuntiâ¦
2.
i voltapietre restano immobili, a distanza,
tra le onde e il nero affilato delle rocce.
oggi, portiamo a casa questo:
un peso. il sale. un pezzo di cielo.
3.
le case sulla scogliera si stringono
verso l’orizzonte/ di lato. sono parole
da ricordare, guardandole dal mare.
4.
percorriamo la strada di sassi come un’impronta fossile,
un cavo di trasmissione. attorno ci guida l’odore dell’elicriso.
5.
ci pentiremo anche di queste parole. stretti
in una notte di rovine, fatta di resina e fumo.
sul precipizio siamo parte del paesaggio in un balbettio di stelle
siamo la scoria che cade dentro al mare.