Ultimo incontro anche per la rassegna Piccoli AsSaggi. Francesca Brunetti, sempre in compagnia di Valeria Patregnani, ha presentato il suo libro “Una ragazza in cima” che narra la storia di Henriette d’ Angeville, prima donna ad aver organizzato nel 1838 una spedizione sul Monte Bianco. Henriette ha sfidato i pregiudizi e limiti dell’epoca, ha contribuito a fare in modo che le donne fossero considerate capaci di ogni cosa proprio come gli uomini. È riuscita a portare alla ribalta il nome di una donna in una disciplina ancora agli esordi e riservata solo agli uomini ricchi.

 

Come è nato il libro

Francesca Brunetti è la bibliotecaria dell’osservatorio astrofisico di Arcetri. Si occupa di letteratura per i più piccoli scrivendo in riviste per ragazzi e pubblicando libri per bambini. Da sempre ha la passione per la montagna e leggendo il diario di Henriette d’ Angeville ha trovato la sua storia così appassionante e il suo personaggio così simpatico da decidere di dedicarsi alla scrittura di una storia per bambini che la raccontasse la sua importante impresa.
La casa editrice è quella di Sinnos diretta da Della Passarelli e il libro appartiene alla collana “leggimi!” che utilizza un font che facilità  la lettura aiutando i bambini dislessici. Francesca Brunetti ha detto di apprezzare molto il fatto che il messaggio del suo libro sia accessibile a tutti.

L’impresa di Henriette d’Angeville

La spedizione di Henriette d’ Angeville è durata due giorni interi. Arrivata a Chamonix, cittadina alle pendici del Monte Bianco, molti uomini hanno scommesso alte somme sul fallimento dell’impresa di Henriette, considerata da tutti pazza e irrealizzabile. Con lei sono partite dodici uomini come guide, un mulo e un piccione che una volta arrivata alla meta liberò. Si portarono anche moltissime provviste: ventiquattro polli arrosto, cosce di montone, fiaschi di vino. Quando il gruppo arrivò alla cima della montagna Henriette d’ Angeville si fece sollevare dalle sue guide per poter dire di essere arrivata più in alto degli uomini.

Nei panni di Henriette

Alla fine dell’incontro si è tenuto un divertente laboratorio per coinvolgere i bambini del pubblico ideato da Francesca Brunetti, Silvia Vanni e Letizia Villatora. I presenti hanno potuto colorare, ritagliare e poi far indossare a un piccolo manichino di cartone i vestiti che Henriette d’ Angeville ha indossato durante la spedizione: un cappotto pesante più di 10 chili, una maschera di velluto per ripararsi dal freddo, un boa di pelliccia, una tutina di flanella, pantaloni e un camicione. I bambini hanno così potuto confrontarsi in prima persona con l’esperienza di Henriette in modo divertente e costruttivo.

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