L’edizione 2018 di Passaggi Festival si è aperta mercoledì 27 giugno con un percorso inaugurale delle undici mostre presenti. Questo è iniziato a Galleria del Monte con la mostra fotografica dedicata al giornalista Andrea Barbato (Andrea Barbato – il lavoro, la famiglia) e si è concluso con l’inaugurazione della mostra Punctum Donna di Letizia Battaglia. Nata a Palermo, Letizia è stata la prima fotoreporter donna italiana. Seppur non ami essere definita una “fotografa di mafia”, durante la sua vita professionale ha documentato le vittime e i carnefici di Cosa Nostra in Sicilia durante gli anni di piombo. Nei suoi scatti sono però protagoniste anche le donne alle quali Letizia Battaglia ha dato voce. Dopo l’apertura della sua mostra abbiamo avuta la possibilità  di porle qualche domanda.

Fotografia: un avvicinamento per necessità 

Come e quando ha iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare perché avevo bisogno di vendere gli articoli che scrivevo e i giornali mi chiedevano anche degli scatti. Io non sapevo fotografare e ho imparato proprio per vendere, senza nessuna passione né conoscenza.
Se ne ha avuti, quali sono stati i suoi maestri per quanto riguarda la fotografia e la sua professione?
Non ho mai avuto insegnanti, né sono andata ad una scuola di fotografia. Durante il mio percorso professionale ho riconosciuto io stessa dei maestri. Tra questi ci sono: Diane Arbus, Josef Koudelka, Susan Meiselas. Nessuno di questi artisti è italiano, sono quasi tutti americani.

Avventura e psicoanalisi negli scatti di Letizia

Ha sempre detto di non fare particolare attenzione alla tecnica, a cosa lascia più spazio nei suoi scatti?
All’inventiva, all’avventura. Non sono una fotografa molto attenta alla tecnica. Questo è un errore, è meglio essere bravi. Credo, però, che in qualche modo ciò mi abbia aiutato a puntare più sull’emozione.
Cosa ha trovato di affascinante nelle donne e nelle bambine che sono diventate protagoniste delle sue foto?
Le donne in passato hanno sofferto, non sono state riconosciute. Credo che la donna sia ancora da sostenere. Nelle bambine, invece, ricerco me stessa a dieci anni. Fotografando le bambine ho fatto una sorta di psicoanalisi, perché ci sono stati dei nodi da sciogliere riguardo la mia infanzia.

Dal 27 giugno al 10 agosto Casarredo ospita gli scatti di Letizia Battaglia della mostra Punctum Donna.

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