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Nell’ultima giornata di Passaggi Festival è stato presentato, durante la rassegna Grandi Autori, “Rosso Mafia. La ‘Ndrangheta a Reggio Emilia”. I due autori Nando Dalla Chiesa e Federica Cabras hanno conversato sul palco di Piazza XX Settembre con Andrea Purgatori.
Insediamento e attività dell’Ndrangheta nell’Italia Settentrionale
I due ospiti hanno spiegato i metodi di insediamento della mafia calabrese nei territori nella zona tra Reggio Emilia, Piacenza, Cremona e Mantova. Ciò avviene con il trasferimento graduale di famiglie di affiliati che un po’ per volta iniziano a creare una comunità e a stringere legami con quella già esistente. I mafiosi che si spostano sono boss di medio livello che acquisiscono potere proprio nei nuovi territori dove la società non è preparata a contrastarli e preferisce far finta di non vederli. Spesso la politica locale non si allarma e non allerta i cittadini riguardo questa presenza e così legittima le attività criminose.
Solo il Prefetto di Reggio Emilia, una donna siciliana, ha riconosciuto, ammesso e contrastato la mafia in questi territori.
Il traffico di stupefacenti e l’estorsione permettono alle mafie di guadagnare denaro da riciclare nelle attività legali. Le prime vittime dell’estorsione dell’Ndrangheta nelle cittadine del Nord sono i compaesani calabresi, perché sono meno inclini alla denuncia in quanto ottengono favori o temono di essere considerati traditori della patria.
Entrare in affari con la mafia
Chi lavora nei settori in cui l’Ndrangheta si infiltra e reinveste i propri guadagni illeciti è in grado di accorgersi molto prima della magistratura della presenza di una contaminazione mafiosa, perché riconosce aspetti anomali come l’attribuzione di un appalto a un prezzo più basso del solito. Il problema è che nessuno denuncia questa presenza né reagisce davanti a fenomeni dannosi per le realtà locali come la sostituzione delle imprese emiliane con quelle calabresi.
Federica Cabras ha letto al pubblico un passo del saggio in cui si racconta di una commercialista modenese che si mostra entusiasta e fiera di essere in affari con l’Ndrangheta e con il boss Nicolino Grande Aracri.
Contrastare la mafia
Nando Dalla Chiesa ha detto che la scuola è il luogo in cui si combatte veramente la mafia. Gli insegnati educano bambini e ragazzi a un cambiamento e molti di quelli che vivono in posti in cui c’è una massiccia presenza di criminalità organizzate, come Casal Di Principe, non hanno più la mafia come modello.
L’ospite ha ammesso che l’unica città in cui non vengono promosse e organizzate iniziative contro la criminalità locale nelle scuole è Brescello, comune sciolto per mafia nell’Emilia.
Nando Dalla Chiesa e Federica Cabras hanno concluso l’incontro ricordando che non serve fare accordi con le i gruppi criminali sperando che si ammansiscano e che si possano trasformare le loro intenzioni in buone. La mafia si sconfigge scoprendo i suoi giochi e contrastandola.