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Il tema dell’edizione di quest’anno del Passaggi Festival è Il Paese delle donne. Ma qual è questo Paese e come vorremmo che fosse?

Un Paese di tutte le donne

Quello che il Festival Passaggi si propone di descrivere quest’anno è un universo femminile dettagliato, scevro da banalità  ed appiattimenti. Un universo vasto che comprenda figure femminili il più lontane possibili le une dalle altre. A partire dalle mostre fotografiche spiccano indubbiamente quella di Letizia Battaglia (Punctum donna) in cui, a fianco alle foto che ritraggono la violenza cruda della mafia, l’autrice pone immagini femminili, di riscatto e di vita; e la mostra Refest dedicata alle donne migranti al loro viaggio, alle discriminazioni e ad il loro diritti calpestati. Rimanendo sempre sul piano visivo, nello specifico all’interno della nuova rassegna introdotta da Passaggi quest’anno “Passaggi fra le Nuvole”, è d’obbligo citare la graphic novel Brucia di Silvia Rocchi che racconta proprio l’incontro e l’amicizia tra due donne che appartengono a mondi lontanissimi ed apparentemente inconciliabili.

Un paese libero dagli stereotipi di genere

A partire dalla saggistica per bambini e ragazzi l’impegno di Passaggi è rivolto, quest’anno, a raccontare storie di donne che hanno intrapreso carriere ed adottato stili di vita che i più banali stereotipi definiscono “maschili”. È il caso dei libri per ragazzi Coco il libro di Lorenza Tonani (giovedì 28/6, ore 17, in Mediateca) che racconta della fortunata avventura imprenditoriale di Coco Chanel, di Una Ragazza in Cima di Francesca Brunetti (domenica 1/7, ore 17, in Mediateca) che racconta la storia di Heriette D’angeville, la prima donna a scalare il Monte Bianco o di Ragazze con i numeri di Vichi De Marchi e Roberta Fulci (sabato 30/6, ore 17, in Mediateca) che svela la vita di quindici scienziate.

Nella saggistica per i più grandi è emblematica la storia di Antonia Klugmann (raccontata da lei stessa nel suo libro Di cuore e di coraggio. La mia storia la mia cucina, giovedì 28/6, ore 19, in piazza XX Settembre) per abbattere lo stereotipo che vede l’alta cucina come un mondo dominato da uomini e per gli uomini, con le donne relegate alla quotidianità  della cucina domestica.
Un’altra protagonista femminile sarà  Paola Maugeri, dj e conduttrice tv (sabato 30/6, ore 18, Chiesa di San Francesco), che, con il suo Rock and Resilienza, descrive la vita di moltissimi protagonisti della scena rock privandoli di quell’aurea mitologica a cui siamo abituati e descrivendo piuttosto la dote resiliente che è in ogni persona come dice Patty Smith, un vero e proprio monumento per quanto riguarda il punk rock e le tematiche femministe.
Anche diversi laboratori (per bambini e non solo) ci aiutano a smantellare alcuni degli stereotipi più diffusi: è il caso del laboratorio “Chimica, femminile singolare” dell’Università  di Camerino che ci accompagna in esperimenti e dimostrazioni che ci dimostrano come il mondo della scienza sia profondamente declinato al femminile.
Poi c’è Sbagliate il documentario di Daria Menozzi e Elisabetta Pandimiglio (giovedì 28/6, ore 21.30, Mediateca), qualcosa che va oltre il superamento di uno stereotipo, quello che lega l’immagine di donna a quella di madre. Sbagliate è un documentario che racconta storie di donne che hanno fatto una scelta senza avere la pretesa di definirsi anticonvenzionali, senza voler alimentare la retorica del contro-stereotipo a tutti i costi e che cercano semplicemente di affermare la dignità  di tale scelta e di poterla difendere.

Quello che le donne “è meglio che non dicano”

Ci sono argomenti che nell’immaginario collettivo sono stati, nel corso della storia dell’umanità , dei tabù; argomenti che venivano trattati con timore in alcune epoche, con disprezzo o superficialità  in altre ed in altre ancora liquidati come argomenti che potevano interessare e riguardare solo un pugno di “femministe esaltate”.
Quanto si sa delle streghe per esempio? Donne che durante il Medioevo hanno pagato con la morte aspetti caratteriali o capacità  che apparivano, agli uomini dell’epoca, pericolose. Ancora adesso la parola “strega” assume nel linguaggio comune una valenza negativa (soltanto la retorica femminista se ne è appropriata con un certo orgoglio scendendo nelle piazze con lo slogan “Tremate tremate, le streghe son tornate!”). Ma chi erano le streghe? In parte ci risponde Erika Maderna nel suo libro Per virtù d’erbe e d’incanti, la medicina delle streghe (venerdì 29, ore 17, Chiesa di San Francesco) ponendo un accento sul loro ruolo di curatrici.

Ci sono argomenti che fino a l’altro ieri erano considerati dei tabù ed ai quali solo recentemente l’opinione pubblica inizia a prestare una certa attenzione. È il caso, per esempio, della violenza di genere, una piaga che affligge la maggior parte dei paesi del mondo, a cominciare da quelli islamici per arrivare alla nostra Italia, nella cui legislazione erano previsti fino al 1981 il matrimonio riparatore ed il delitto. Per il superamento di tali leggi e stata fondamentale la figura di Franca Viola, la ragazza che a 16 anni decise di denunciare l’uomo che l’aveva rapita e violentata e di rifiutare il matrimonio riparatore, avviando un processo che avrebbe portato allo smantellamento di alcune agghiaccianti strutture del patriarcato. Della sua storia parla Katia Centomo nel suo libro per ragazzi Franca Viola, la ragazza che disse no (venerdì 29/6, ore 17, Mediateca), affrontando anche il delicato tema del senso di colpa delle vittime di violenza e la difficoltà  nell’accettare l’idea che “l’onore non lo perde chi subisce violenza ma chi la compie”.

Ci sono degli argomenti, infine, che vengono ancora avvertiti come tabù, aspetti della vita femminile dei quali molte donne si vergognano di parlare perché potrebbe risultare sconveniente, imbarazzante ed addirittura, in alcuni casi, disgustoso (basti pensare alle mestruazioni, che ancora vengono vissute come un tabù in moltissime culture). Uno di questi tabù sembra essere la menopausa, una fase della vita, che anche a causa di una certa demonizzazione avvenuta per molto tempo, viene vissuta da molte donne come un momento piuttosto drammatico. Per superare questa concezione spesso negativa della menopausa c’è il libro di Elena Mora MenoPausa Più Vita (venerdì 29, ore 18, Chiesa di San Francesco) che aiuta, attraverso una serie di consigli pratici forniti da esperte in diversi settori, ad affrontare al meglio questa fase di transizione.

Un paese della resistenza e della consapevolezza

Il 21 gennaio 2017 si è tenuta a Washington la Women’s March: esattamente un anno dopo l’elezione di Trump un milione di donne hanno sfilato per le strade della città  per protestare contro i toni frequentemente denigratori assunti nei confronti delle donne da parte del presidente e contro le molestie sessuali. In un percorso verso la parità  di genere che sembra procedere troppo lentamente e che è stato ulteriormente rallentato da eventi recenti, Tiziana Ferrario, autrice di Orgoglio e pregiudizi. Il risveglio delle donne ai tempi di Trump (venerdì 29/6, ore 21, piazza XX Settembre), riporta esperienze positive di donne, note e non, che sono riuscite ad andare oltre gli stereotipi più pesanti da tollerare ed anche quelli più apparentemente innocui, che sono riuscite a comprendere che idee come quella della competizione femminile o dell’eterno conflitto tra uomo e donna siano culturalmente costruite.

Donne che riescono ogni giorno a non cadere nella facile e pericolosa trappola degli stereotipi, che resistono alla violenza, alla denigrazione ed ai soprusi; che questo sia il cuore pulsante del Festival Passaggi di quest’anno sembra evidente nella scelta delle due ospiti presenti sul palco l’ultima sera (domenica 1 luglio): Liliana Segre (senatrice italiana, reduce dell’Olocausto), che presenterà  il suo libro La memoria rende liberi riceverà  il Premio Passaggi 2018, ed Inela Nogic (Miss Sarajevo 1993): due donne che sono riuscite ad incarnare la sofferenza del proprio popolo, a portarla sulle loro spalle e a metterla davanti agli occhi di tutti.

È così che possiamo immaginare il Paese delle donne: non un posto utopico in cui tutti siano uguali e ci si dimentichi di cosa sia significato (e di cosa significhi ancora oggi) essere donna in un mondo dominato dal patriarcato, ma un posto in cui si riparta dalla consapevolezza di ciò che è stato e che è ancora, dove tutte le difficoltà  ed il peso che le donne hanno portato sulle spalle per secoli sia ben chiaro a tutti.

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