Daniele Aristarco Passaggi Festival

Alla Mediateca Montanari, per la rassegna “Chiedersi Perché. Libri filosofici”, Daniele Aristarco, scrittore di libri per ragazzi, ha presentato Chiare, fresche et dolci acque (Einaudi ragazzi), offrendo una fresca rilettura del Canzoniere. Ha conversato con l’autore Ippolita Bonci Del Bene, esperta in Pratiche di Filosofia e curatrice della rassegna.

 

Da Dante a Petrarca: l’importanza del confronto con i classici

Dopo essersi precedentemente dedicato a Dante e alla sua Divina Commedia, Daniele Aristarco ribadisce l’importanza del confronto con i classici della letteratura con il suo ultimo libro, Chiare, fresche et dolci acque. Petrarca racconta il Canzoniere. L’autore intende offrire ai più giovani una rilettura del Canzoniere, mediata da un “linguaggio semplice e fresco”. Aristarco si propone dunque di avvicinare i ragazzi alla figura di Petrarca, così fondamentale nello sviluppo della nostra lingua e della cultura europea. Il libro si presenta come un brillante dialogo tra il testo e le illustrazioni dell’artista Glenda Sburelin, che conferiscono all’opera un tocco onirico.

 

L’amore, il più complesso sentimento che si possa provare

Appare evidente che il fine ultimo e più profondo del libro è in realtà quello di avvicinare gli adolescenti al sentimento più complesso che un essere umano possa provare: l’amore. Grazie alla sua grande capacità introspettiva ed autoanalitica, Petrarca è senza dubbio il migliore autore con cui confrontarsi per raggiungere tale scopo. Infatti, l’interpretazione del concetto di amore espressa nel Canzoniere è estremamente precisa nel coglierne ogni sfaccettatura.

 

L’attaccamento al dolore

Particolare importanza riveste la riflessione sulla possibilità di mancata corrispondenza in amore: l’attaccamento al dolore causato dall’impossibilità di essere ricambiato consente al poeta di analizzare in maniera estremamente lucida gli effetti del sentimento amoroso sull’uomo. Lo stesso Aristarco mette in evidenza il debito della nostra cultura nei confronti del Petrarca nell’ambito della consapevolezza dell’amore:

“La sua analisi così onesta, talvolta feroce, del sentimento amoroso ci insegna a guardare a noi stessi, a non nascondere le contraddizioni, a riflettere sui nostri pensieri e sui comportamenti. Ci ha insegnato a riconoscere e coltivare quell’amore che non pretende altro che essere cantato. E ha acceso in noi un’inesauribile necessità di poesia. Il nostro debito nei suoi confronti è, dunque, immenso”.

Non solo, Aristarco si sofferma anche sul debito che abbiamo verso Petrarca per quanto riguarda il lessico della lingua italiana che ruota intorno al concetto di amore. Pur sostenendo la supremazia intellettuale del latino, nel Canzoniere Petrarca preferisce infatti adottare il volgare, più diretto e adatto alla natura privata dei componimenti scelti per l’opera.

 

La scrittura come esercizio di condivisone del dolore

Un altro concetto affermato con forza dal Petrarca è l’esternazione del proprio dolore. Esso, infatti, assume pieno significato solo se condiviso. La poesia, dunque, si afferma come mezzo di rivelazione del proprio sentire più intimo e profondo.
Nel Canzoniere, inoltre, riveste grande importanza il lavoro di rilettura, a tratti ossessivo, compiuto dal poeta nell’arco di quasi quarant’anni, nel tentativo di dare un senso a quella sua vita così frammentata e complessa, di cui l’amore è parte integrante. La complessità psicologica di Petrarca e delle sue opere lo rende estremamente rivoluzionario e moderno, vicino a noi, ai nostri dubbi e alla nostra esistenza.

 

Dialogo e riflessione

La seconda parte della presentazione è stata dedicata alle riflessioni di tre alunni della classe 2° E della scuola secondaria di primo grado A. Gandiglio di Fano. I ragazzi hanno avuto modo di leggere ed analizzare alcuni estratti del libro di Aristarco, per poi formulare delle domande da porre all’autore stesso. La grande profondità delle considerazioni emerse testimonia l’efficacia e la qualità della rilettura del Canzoniere eseguita da Daniele Aristarco, in grado di trasmettere concetti estremamente complessi e sfaccettati, ma anche di offrire nuovi spunti ai giovani lettori.

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