Luca Bizzarri è un attore, comico, conduttore televisivo e scrittore, noto principalmente per il duo Luca e Paolo formato con il collega e amico Paolo Kessisoglu. A Passaggi Festival, in occasione della rassegna “Fuori Passaggi Music&Social” l’autore presenta il suo secondo libro “Non hanno un amico” (Mondadori), conversano con Bizzarri I Lunatici (Rai Radio2).
L’atmosfera del Pincio
Dinnanzi ad un Pincio gremito di persone, tanto che lo staff di Passaggi non si ferma un istante per portare più sedie di quante si pensava fosse necessario, Luca Bizzarri fa il suo ingresso accompagnato da un lungo applauso. La cornice del Pincio, stessa ambientazione della storica Corsa delle bighe che si svolgerà fra meno di un mese, ai piedi del meraviglioso Arco d’Augusto, è un posto che trasuda storia e fascino ed il gioco di luci ed ombre che il tramonto estivo intraprende con i numerosi pini marittimi rende il tutto ancora più incantevole.
Non hanno un amico
I Lunatici prendono la parola domandando all’autore come nasce l’idea di scrivere questo nuovo libro. Bizzarri spiega di essere una persona che ama la satira politica ed in particolar modo la “comunicazione politica” ovvero come i politici comunicano col pubblico. In questi tempi in cui l’utilizzo dei social è passato in mano anche (e soprattutto) alla politica ed ai politici, è alla portata di chiunque poter leggere l’opinione che un politico ha pubblicato pochi secondi prima su X (ex Twitter), sul proprio cellulare, anziché leggerlo su un giornale magari il giorno dopo la dichiarazione stessa. Questa modalità di comunicazione più diretta ed immediata fa sì che si possa comprendere come, in fin dei conti, i politici sembrano non avere nemmeno un amico (e da qui il titolo del libro). Infatti, secondo l’autore, i veri amici ci fermano quando vedono che stiamo per commettere una sciocchezza o un errore, non ci spronano a fare un’azione di cui poi potremmo pentirci. Ebbene, al contrario, per i politici sembra non essere così, specialmente per coloro i quali rilasciano dichiarazioni gonfie di gaffe e sfondoni. Bizzarri non si fa pregare per un esempio: si guardi al caso del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il quale, appena qualche giorno fa, ha dichiarato, durante una conversazione pubblica a Taormina, che Cristoforo Colombo avrebbe circumnavigato la terra sulla base delle teorie di Galilei. Tutto molto interessante se non fosse che la scoperta dell’America da parte di Colombo risalga al 1492 e Galileo Galilei nacque 70 anni dopo.
Gli amici di Luca Bizzarri
Bizzarri prosegue dicendo che chiunque può commettere errori e sfondoni e, in tal caso, non significa avere pochi amici. Il tutto deve essere interpretato nella chiave comico-satirica tipica dell’autore, il quale dichiara “Ho molti amici che mi trattano male. Ad esempio mi hanno detto di non scrivere un’autobiografia perché non fregherebbe a nessuno”. È interessante, però, accorgersi di come molti aspetti delle vite della maggior parte delle persone siano simili le une alle altre ed è questo il significato della comicità: trovare quel punto in comune tra le esperienze degli ascoltatori che permette loro di ridere di una situazione nella quale si riconoscono, che percepiscono, almeno in parte, come propria.
Le grandi menti
L’autore, dopo qualche “sbirciata” ad alcune parti del libro, conclude dichiarando, scherzosamente, una sua speranza: che Lollobrigida e Vannacci possano avere mandati politici a vita così da permettere a lui ed a tutti gli altri comici che fanno satira politica di poter scrivere una battuta al giorno “Tali sono le str*zate che sparano a raffica”. Satira e politica, conclude Bizzarri, devono viaggiare su binari paralleli che non si incontrano mai, non devono mai mischiarsi.