Venerdì 28 giugno ’24, nell’ambito della rassegna Arte, una storia per tutti, la storica dell’arte e artista Flavia Guerrieri presenta al pubblico di Passaggi Festival “La pagina svelata. Il libro nella storia dell’arte” edito da Capponi Editore. Il saggio nasce all’interno di un progetto di ricerca di semiotica del visibile, disciplina che si occupa di studiare significanti o “percorsi di senso” presenti all’interno dei dipinti. “La Pagina svelata” raccoglie analisi ed esempi di come il libro è raffigurato nei dipinti di epoca moderna mettendo in luce di pari passo l’evoluzione dell’arte e della lettura. Nella cornice dell’ex Chiesa di San Francesco, l’autrice conversa con la docente di storia dell’arte Laura Tesei.
Il libro come status nel ritratto rinascimentale
La figura del lettore è introdotta nel ritratto in epoca rinascimentale. Uomini e donne chiedono di essere rappresentati nell’atto di sfogliare un volume, durante la lettura o semplicemente con un libro chiuso tra le mani. L’oggetto assume valenze diverse a seconda di come dialoga con il resto del dipinto: da uno studio della gestualità e della raffigurazione è possibile individuare l’identità del lettore. Essendo in questo periodo il libro un oggetto raro e prezioso, esso diventa un simbolo aristocratico: più la pubblicazione è rara più il soggetto ritratto poteva far valere lo “status quo” di possedere un bene tanto esclusivo.
Il libro nelle “vanitas”
L’oggetto libro è spesso presente anche all’interno delle “vanitas”, un genere di nature morte che vede il suo massimo sviluppo nel Seicento in cui ricorre il tema della precarietà dell’esistenza. In queste opere sono ricorrenti motivi che alludono al passare del tempo come teschi, clessidre, candele e, tra questi, anche i libri che assumono la funzione di “memento mori”.
Ottocento: un nuovo modo di leggere e un nuovo modo di dipingere.
L’evoluzione dell’editoria, la distribuzione di prodotti letterari innovativi e i nuovi luoghi della cultura che si sviluppano nell’Ottocento determinano un cambiamento della rappresentazione figurativa del libro nell’arte. In particolare, la capillare diffusione del libro e la sua moderna “trasportabilità” determinano la diffusione su più larga scala della lettura ricreativa: durante l’incontro l’autrice mostra dipinti di ragazze che leggono passeggiando per ricchi giardini, un gruppo di turisti che consultano una brochure all’interno di una galleria d’arte e una bambina che racconta una fiaba ai propri giocattoli. Guerrieri racconta come nell’Ottocento la lettura ricreativa diventa, nella realtà e nel dipinto, estensiva, libera e anarchica e si allontana da rigidi schemi, così come la pittura abbandona la tradizione dell’Accademia.
L’evoluzione della rappresentazione contemporanea
Proseguendo nel periodo contemporaneo il rapporto libro/uomo diventa sempre più fisico. A dimostrazione di ciò, Guerrieri mostra un acquerello dell’artista inglese Jonathan Wolstenholme: nelle sue opere i libri assumono caricature antropomorfe creando un’atmosfera surreale. In questo caso è il libro o, meglio, è l’uomo che indossa la sua copertina.
Al termine dell’incontro Tesei legge una citazione dell’autrice che ben riassume il fulcro della sua articolata ricerca:
“La pagina di un libro è qualcosa che trascende il semplice oggetto e impersona piuttosto la cornice, o la finestra dell’essere umano: essa svela, all’interno di una serie infinita di sguardi, una visione del mondo, un modo di essere, una libertà di creare”.