Gianluca Grignani Passaggi Festival

 

Gianluca Grignani ed Eugenio Arcidiacono, in occasione della rassegna “Fuori Passaggi Music&Social”, presentano “Residui di rock’n’roll. Diario sincero di un artista” (Edizioni San Paolo) conversando con Valentina Farinaccio. Conoscendo meglio gli autori vediamo come Grignani sia un cantautore, chitarrista e produttore discografico, considerato dalla critica musicale come uno dei pilastri della musica rock italiana mentre Arcidiacono sia in redazione presso Famiglia Cristiana, ove si occupa della sezione “Attualità e Spettacoli”.

 

 

Autobiografia come autoanalisi

 

Con la splendida cornice del Pincio come ambientazione, una folla in trepidazione accompagna con un lungo applauso l’ingresso dei due autori sul palco. La Farinaccio dà inizio all’incontro chiedendo da dove sia scaturita l’idea della pubblicazione di un’autobiografia. “Questa non è un’autobiografia qualsiasi, in cui un artista decide di rifilare tutte le sue buone azioni mettendosi in buona luce” sostiene Arcidiaconoè, piuttosto, una fedele e sincera ricostruzione della vita di Gianluca, un racconto vero che parte dalla sua unica volontà di raccontarsi a cuore aperto”. Grignani continua sulla stessa linea d’onda: “Il libro esiste perché doveva arrivare, prima o poi: ci sono molte cose che non si sanno di me e molte altre che sono state manipolate. Attraverso questo libro ho avuto l’occasione di spiegarle al meglio, di puntualizzarle e fare una sorte di autoanalisi”.

 

 

Una collaborazione che porta alla nascita di un’amicizia

 

La Farinaccio prosegue chiedendo come Arcidiacono e Grignani abbiano collaborato nella stesura del libro. Arcidiacono racconta come nei weekend era solito andare a casa di Grignani dove, tra una sessione di scrittura di brani e di prove e l’altra il cronista aveva occasione di porre varie domande al cantante, ricostruendo ogni aspetto della sua vita. “È stato un confronto” dichiara Arcidiaconoogni capitolo parte da una canzone di Gianluca e con un filo conduttore tratta di numerosi argomenti, specialmente personali. Ho intervistato molti artisti e molto spesso sono rimasto deluso perché a volte tendono a lasciarsi prendere troppo dal personaggio, con Gianluca non è mai stato così: è sempre stato sincero e non c’è mai stata finzione. Inoltre sono sempre stato un suo grande fan, nei suoi testi ho sempre visto una grande profondità di scrittura mai indagata abbastanza dalla critica”. Grignani prosegue dicendo che si considera una persona sincera ed autentica, tanto nei testi dei suoi brani quanto nella vita di tutti i giorni: “Sono sincero quando la sincerità paga, se riesco ad essere capace di dire la verità senza avere problemi. Il cantante conclude dicendo:

“Più che sincero sono umano, sono un esistenzialista”

 

 

La musica come motivo di vita

 

Questo libro, dunque, affonda le radici nel lato più crudo e più vero dell’autore ed in particolar modo nella sua giovinezza. “Quando ho riletto la prima parte del libro (che riguarda il periodo dell’infanzia, dell’educazione dei genitori, delle prime esibizioni in pubblico) ho pianto” confessa Grignani. Arcidiacono, condividendo il pensiero del cantante continua: “La parte iniziale dell’autobiografia è molto forte e diretta. Gianluca è cresciuto nella periferia di una grande città, ha avuto un’infanzia felice ma anche segnata da eventi complessi che non succedono a tutti. Devo riconoscere che mi sono rivisto molto nella sua infanzia”. Grignani, per concludere, è certamente una persona dedita con tutte le sue forze alla musica: scrive in ogni momento che ha a disposizione e di ciò che scrive solo una minima parte si rivela utile per dei suoi brani, superando il vaglio della sua altissima volontà di selezionare solo il materiale più puro e pregiato. Circa 20 minuti prima dell’orario stabilito Grignani dichiara, sebbene scherzosamente, di non aver più nulla di rilevante da dichiarare, l’incontro, si presume, viene considerato concluso.

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