Giorgio Villani Passaggi Festival

Sabato 29 giugno 2024 a Passaggi Festival, lo studioso e ricercatore Giorgio Villani presenta il saggio “I luoghi degli impressionisti” edito da Officina Libraria. In occasione dell’anniversario dei 150 anni dalla prima mostra degli impressionisti, inaugurata a Parigi il 15 aprile 1874, Villani propone un’analisi dei luoghi che hanno ispirato questi pittori ricostruendo una ricca topografia che permette di comprendere soggetti e scelte di stile del movimento. Sul palco dell’ex chiesa di San Francesco l’autore conversa con lo storico dell’arte Rodolfo Battistini che elogia la ricerca di Villani per la sua analisi ricca e completa che non si limita all’arte, ma coinvolge tutti gli aspetti del sapere.

 

Impressione: un nuovo modo di dipingere

Il 15 aprile 1874, presso lo studio parigino del fotografo Nadar, si tiene la storica mostra degli impressionisti. In contrasto con le esigenze e i vincoli dell’Accademia, che regolano le opere esposte nei Saloni ufficiali, questa esposizione spicca per la sua libertà e indipendenza presentando opere che ritraggono la vita quotidiana e la spontaneità artistica. Il nome “impressionisti”, coniato dal critico Louis Leroy dopo la visita a questa mostra, nasce con una accezione negativa. Il termine, infatti, ispirato dal dipinto “Impression, soleil levant” di Monet, è una critica alle pennellate rapide e non rifinite di questi pittori che lasciano sulla tela solo “un’impressione”. Il successo di queste opere è, inizialmente, molto limitato; pubblico e critici, abituati allo stile classico dell’Accademia, non comprendono la novità di queste tele.

 

Montmartre, i caffè e i luoghi di intrattenimento

Nonostante la centralità dell’atelier di Nadar, luogo della mostra, la Parigi degli impressionisti non è quella dei grandi viali, ma piuttosto quella dei quartieri più popolari come Montmartre. In questa zona abitano per lo più artisti e persone che vivono alla giornata e gli impressionisti, che dipingono la vita quotidiana senza costruzioni, trovano qui grande ispirazione per le loro opere raffigurando spesso scene all’interno di caffè e in luoghi di intrattenimento. Battistini sottolinea la capacità di questi pittori di interpretare lo stesso spazio in modo differente, a seconda della propria sensibilità: mentre Renoir mette in luce l’aspetto più festoso e allegro di questo quartiere in “Bal au moulin de la Galette”, Degas rappresenta le difficoltà che vivono alcuni dei suoi abitati, come ad esempio la donna de “L’absinthe”.

 

Lo sviluppo della ferrovia e l’interesse per il paesaggio

La diffusione delle infrastrutture ferroviarie implementa la possibilità di spostarsi in tempi brevi e a costi più bassi. I pittori impressionisti colgono l’occasione per uscire dalla città e rappresentare paesaggi naturali e in particolare il lungo Senna che si popola di centri balneari vivaci dove la borghesia parigina trascorre le proprie vacanze. La particolarità di questi luoghi e di questi paesaggi è la mancanza di un elemento “nobile” che secondo un criterio classico ne giustificherebbe la rappresentazione pittorica; questo aspetto non influenza gli impressionisti che sono semplicemente interessati a rappresentare motivi interessanti, come il gioco di luce che crea un raggio di sole o il riflesso di un ponte sull’acqua del fiume.

 

La natura attraverso gli occhi degli impressionisti

Per gli impressionisti tutti i luoghi sono degni di essere dipinti e la natura con le sue luci e le sue ombre diventa una musa. “Impressione” è per questi pittori più di un insieme di fugaci pennellate, ma la realtà che filtra attraverso la retina e si posa sulla tela, la vita vista con gli occhi e la sensibilità dell’artista.

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