Nella cornice del Pincio, sabato 29 giugno la critica musicale Giulia Cavaliere ha presentato il suo primo libro “Romantic Italia. Di cosa parliamo quando cantiamo l’amore.” dialogando con Matteo B. Bianchi e il cantautore Dente che ha intermezzato gli incontri con varie esibizioni.

L’inquietudine delle canzoni d’amore

Sin da piccola Giulia Cavaliere aveva una grande sensibilità verso certe canzoni. Quando il sabato mattina, assieme al padre, facevano le pulizie della casa, trasportavano una grossa radio da una stanza all’altra. Nel sentire certe canzoni d’amore, di Cocciante o di altri musicisti, Giulia provava un’inquietudine e si struggeva non capendo il perché. La canzone italiana era piena di immagini d’amore folli. Questo sentimento è stato condiviso anche da Dente, che da piccolo ascoltando “Una rotonda sul mare” sentiva qualche cosa dentro.

Una raccolta di testi e di analisi

Nel suo libro “Romantic Italia”, Giulia ha raccolto diverse canzoni italiane che parlano d’amore e delle sue mille forme. Si tratta di una raccolta che va dagli anni Cinquanta, con i primi Sanremo e prosegue sino ai moderni video YouTube. Quindi si va da Modugno, Mina e Baglioni a Baustelle e Liberato. All’interno vi è anche spazio per Sergio Endrigo, Piero Ciampi, Umberto Bindi che hanno scritto canzoni ma non hanno raccolto il giusto successo che meritavano. Ci sono anche testi di Dente, che in maniera ironica ha sottolineato non essere abbastanza numerosi.

Una nuova prospettiva

L’opera di Giulia fa capire al lettore il significato di diversi testi e lei stessa ha affermato che il più bel complimento che le fanno è quando le dicono che dopo aver letto il libro hanno riascoltato le canzoni in modo diverso, con una prospettiva nuova. Attraverso l’analisi del testo, che Dente invece ha sempre odiato, vengono sviscerati i significati più profondi e più sfuggenti per l’ascoltatore. Tra le tante canzoni citate c’è “No stanotte non ho più pensato a te” in cui si parla del sentimento dei disinnamoramento che è quasi più liberatorio e bello dell’amore stesso, è quel momento in cui ti accorgi che ti è passato tutto il sentimento che hai provato. Dente, che ha intitolato uno dei suoi album “L’amore non è bello”, era assolutamente d’accordo.

La reazione dei musicisti

Il libro ha avuto un riscontro positivo anche tra i musicisti, contenti dell’opera. Però Giulia ha voluto sottolineare come quest’opera sia un analizzare le canzoni così come arrivano all’orecchio. Non è andata a scomodare Fossati per chiedergli cosa intendesse in quella strofa, perché magari l’autore nemmeno se lo ricorda più a cosa stava pensando. Persino Dente, che non ama queste analisi ed è sempre un po’ strano quando gliele fanno a proposito dei suoi testi, ha comunque apprezzato il libro perché è ricco anche di aneddoti e curiosità discografiche. A proposito de “Il cielo in una stanza” infatti viene raccontato come il testo fosse stato scartato inizialmente, perché privo di un inciso. È poi diventato un capolavoro. Quindi si parla anche della storia vissuta da un testo, non solo di ciò che dice.

L’effetto juke-box

L’amore può essere cantato in tantissime forme e la canzone italiana ne è un esempio. Anche uno stesso cantante può parlarne in diversi aspetti, come ha fatto Gino Paoli. Per Giulia, non amante delle categorizzazioni, è sembrato quindi spontaneo racchiudere in un ‘unica raccolta anche testi molto lontani tra loro. “Non credo nella differenza di genere o nelle divisioni alto o basso, perché quelle sono solo esigenze che vanno fuori dall’ascolto e desiderano solo catalogare. Volevo ricreare un gioco da juke-box, un mix di mondi che investe l’ascoltatore e poi se ne va”.

Non bisogna ripetere le stesse cose

Matteo B. Bianchi ha chiesto all’autrice se il libro poteva essere una guida. Giulia è più concorde nel definirlo un metodo per guidare l’ascolto di tante altre canzoni. Ad esempio per il tema del delitto d’amore sono state selezionate canzoni come quella di Sergio Endrigo “Via Broletto” o “Non sono matto O La Capra Elisabetta” di Lucio Dalla con musica di Gino Paoli. Ovviamente non sono le uniche due a trattare questo tema. Quindi molte canzoni sono state tagliate fuori. Giulia stessa ha ammesso che potrebbe essere un libro infinito e certe canzoni sono state omesse per scelta o perché uscite dopo. Nonostante ci sia un po’ di dispiacere, Giulia non crede in un “Romantic Italia 2” perché nulla va mai ripetuto. Dente le suggerisce di aggiungere più canzoni scritte da lui. Le stesse che ha poi cantato a conclusione dell’incontro, in un clima molto poetico come quello del Pincio.

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