libri export editoria italiana

La fiera del libro di Francoforte ha permesso di rilevare dati interessanti sullo stato del libro nel nostro Paese e su quali siano i punti deboli della filiera dell’editoria.

Tutte importanti riflessioni che fanno pensare molto sul nostro rapporto con la lettura e con un mondo che sarebbe solo da incentivare, ma spesso viene ostacolato o non agevolato come si dovrebbe.

Trend positivi per l’editoria italiana, ma dati negativi sui lettori

La fiera del libro di Francoforte, Frankfurter Buchmesse, che si è tenuta dal 16 al 20 ottobre 2019 ha riportato risultati positivi sul libro italiano.

Le quote della vendita dei diritti all’estero sono salite, con un più 9% nel 2018 rispetto al 2017. Anche il 2019 nei primi 8 mesi ha un più 5% rispetto allo stesso periodo nel 2018. Ci sono percentuali in aumento anche per le copie vendute: più 4% dopo 8 anni.

Nonostante questi trend ottimistici, 4 italiani su 10 non leggono nemmeno un libro durante l’anno. Nel 2018 il 62% di chi ha tra i 15 e i 75 anni ha letto almeno un libro (audiolibro, ebook o cartaceo).

Tra chi lo ha fatto, metà non arriva a tre libri l’anno e solo il 17% arriva ad almeno uno al mese. Per il digitale lo strumento preferito sembra essere lo smartphone sia per ebook che per audiolibri.

L’importanza di promuovere la lettura

La Buchmesse ha ospitato più di 252 editori del nostro Paese. In questa occasione è stato presentato il Rapporto sullo stato dell’editoria dell’Ufficio studi dell’ Associazione italiana editori (AIE).

La fotografia sembra positiva sia per i rapporti con l’estero che per il numero di copie vendute. Eppure c’è ancora tanto da fare, come ha dichiarato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi. C’è bisogno di soffermarsi sull’importanza della promozione della lettura, soprattutto riferendosi alla legge sul prezzo del libro già approvata alla Camera e da discutere al Senato.

Una legge che propone un abbassamento dal 15% al 5% come limite massimo sugli sconti applicabili sui libri. Il 15% era un limite espresso nella legge Levi, che da lui prende nome.

Si è quindi espresso riguardo alla modifica, affermando: “questa riforma penalizza non il lettore appassionato e forte che compra comunque, ma proprio l’italiano medio che legge pochissimo e che sarà più disincentivato”.

Uno sguardo al futuro dell’editoria italiana

Anna Laura Orrico, sottosegretario ai Beni Culturali, presente a Francoforte ha dichiarato l’intenzione di proseguire con il Bonus Cultura per i diciottenni e a lavorare a una nuova legge per l’editoria che aiuti la filiera sulla falsariga degli incentivi fatti nel mondo del cinema.

L’export italiano è in aumento grazie ad autori come Roberto Saviano, Elena Ferrante, Paolo Cognetti, Ilaria Tuti. Dati che possono ancora migliorare in vista della fiera del libro di Parigi del 2021 e della fiera di Francoforte 2023.

Discusso anche il tema Netflix che per la prima volta approda sul palco della Buchmesse nei panni di Kelly Luegenbiehl, vicepresidente delle serie prodotte in Europa, Africa e Medio Oriente.

C’è “bisogno di buone storie da mostrare in ogni lingua, a qualsiasi ora del giorno” è quanto dichiarato, a sancire la piena cooperazione tra editori e produttori televisivi.

Tre libri diventeranno serie televisive: Anxious People di Fredrik Backman, Tyll di Daniel Kehlmann, Le quaranta porte di Elif Shafak.

Una grande novità in arrivo

Per quanto riguarda l’entrata, il mercato dell’editoria si prepara a ricevere il prequel de I pilastri della Terra, romanzo di Ken Follet, in arrivo in Italia nell’autunno 2020 con il titolo The Evening and the Morning. Ambientato attorno all’anno Mille, quando l’Inghilterra era sotto l’attacco dei Vichinghi e verrà poi conquistata dai Normanni.

L’autore è stato ospite alla fiera, dove è giunto in occasione del suo tour anti-Brexit chiamato “Friendship Tour”. Si tratta di un tour in compagnia di Jojo Moyes, Lee Child e Kate Mosse per testimoniare di essere parte di un’unica stessa cultura.

Alla fiera di Francoforte, Ken Follet ha spiegato come attraverso un libro che parla di storia, cioè del passato, si cerca di capire il presente.

Nel romanzo si parla infatti di un sistema legale che difenda sia i potenti che i non potenti. Ha spiegato anche il titolo scelto per il prequel, The Evening and the Morning. L’anno Mille è a metà tra fine dell’età delle tenebre e l’inizio del Medioevo, cioè tra una sera ed un mattino che riprende la frase della Genesi: “E fu sera e fu mattina”.

Un messaggio per il futuro della cultura

“Quella della lettura, o, per essere più precisi, della mancanza di lettura, è un’emergenza nazionale. Non stiamo parlando di noi. Non stiamo parlando per noi. Stiamo parlando dell’Italia e per l’Italia. Non c’è, non abbiamo futuro se non mettiamo l’istruzione, la conoscenza, il sapere al centro dell’agenda politica nazionale. E se non ora quando?”

Ricardo Franco Levi, presidente Aie.

CONDIVIDI!