“Il nuovo bambino immaginario”, il nuovo libro di Armando Matteo, dedicato all’attualissimo problema dell’educazione dei più piccoli, chiude idealmente la serie di pamphlet del teologo autore del best-seller “La prima generazione incredula”, con cui, lo studioso, ha analizzato alcune delle questioni fondamentali che sono alla base dell’allontanamento dalla Chiesa di fette sempre più ampie di fedeli a cominciare da quelli più giovani.
Il libro promette sin dal sottotitolo di rendere conto del perché il patto educativo tra genitori e figli si sia irrimediabilmente rotto. Al centro ci sono di nuovo loro, gli adulti Peter-Pan, quegli adulti che non hanno fatto pace con la loro età anagrafica e avvertono l’insopprimibile bisogno di vivere un’eterna e cristallizzata giovinezza.
Già perché “il nuovo bambino immaginario”, il “bambino adulto” che i genitori vedono così perfetto da ritenere inadeguate tutte le agenzie educative, un adulto in miniatura, già compiuto e dunque non suscettibile di ulteriore crescita se non in altezza, è alla fine dei conti – come spiega efficacemente Matteo – Il perfetto contraltare di quell’adulto bambino generato dalla nostra società ipergiovanilistica.
L’effetto di tale macroscopica distorsione della realtà è la totale eclissi dell’educazione familiare. “Il punto – scrive l’autore – non è che i genitori educhino poco o male. Il punto è che non educano più. Il genitore contemporaneo pensa e agisce come se il figlio non necessitasse del tempo dell’infanzia e dell’apporto decisivo dell’educazione familiare”.
Questa situazione crea una miscela esplosiva in cui le classiche agenzie educative (la scuola, la parrocchia…) finiscono per essere derubricate a inutile e inadeguate. Da qui la crisi che queste registrano nel mondo contemporaneo.
Come sempre Matteo riesce a dipingere in maniera brillante e allo stesso tempo accurato un quadro che è sotto gli occhi di tutti ma di cui difficilmente riusciamo a individuarne davvero i tratti.
Armando Matteo Insegna Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. È direttore della rivista “Urbaniana University Journal” e ha pubblicato numerosi saggi, alcuni tradotti all’estero. Tra i più recenti ricordiamo la nuova edizione de “La prima generazione incredula” (Rubbettino), “Evviva la teologia” (San Paolo), “Pastorale 4.0” (Ancora).