Come non insegnare la filosofia

 

Come non insegnare la filosofia
di Massimo Mugnai, Raffaello Cortina Editore

Il tentativo di esporre la filosofia utilizzando una narrazione storica, come avviene nel nostro Paese – una narrazione che includa il maggior numero possibile di filosofi della tradizione occidentale – è fallimentare e non rende giustizia alla filosofia come disciplina autonoma.

Per animare un’esposizione noiosa, una litania di frasi fatte e affermazioni astruse, gli attuali manuali abbondano di riferimenti al cinema, alla letteratura e all’attualità che spesso risultano posticci e che, insieme a una miriade di schemi riassuntivi e diagrammi, confondono il lettore.

Per sostenere il suo j’accuse, Mugnai esamina alcuni manuali in uso, oltre che in Italia, nel Regno Unito, in Germania e in Francia, e mostra come il nostro Paese sia il solo a non adottare un approccio sistematico alla disciplina.

L’idea forte del libro è che, oggi, sia più formativo affrontare lo studio di questioni di etica, di teoria della conoscenza o di filosofia della scienza, anziché concentrare l’attenzione su una successione di posizioni filosofiche che richiedono un notevole sforzo di contestualizzazione per essere comprese o che hanno poca aderenza con la situazione attuale.

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