Chiamata anche la chiesa senza tetto, l’ex chiesa di San Francesco a Fano è uno degli edifici storici più caratteristici e iconici della cittadina marchigiana, di rilevanza storica, culturale e artistica. La sua costruzione risale al XIII secolo e, per molti anni, è stata uno dei luoghi di culto principali della città, fino alla sua trasformazione in un centro culturale nel XX secolo.
Non a caso, molti degli eventi culturali della manifestazione di Passaggi Festival vengono svolti proprio in questo edificio, per l’importanza del suo patrimonio artistico e culturale e per la sua suggestiva scenografia medievale.
Le origini
La chiesa di San Francesco è uno dei monumenti più antichi della città di Fano.
Venne costruita nel XIII secolo per ospitare l’ordine dei Frati Minori istituito da San Francesco d’Assisi: è proprio grazie all’arrivo dell’ordine francescano che la chiesa divenne uno dei luoghi più importanti e iniziò ad assumere man mano un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale dei cittadini, venendo così consacrata nel 1336 dal vescovo di Fano Iacopo II, dal frate Pietro di Pesaro e dal vescovo di Senigallia.
La chiesa di San Francesco e il periodo malatestiano
Dal 1336 al 1498, Fano passò sotto il dominio della famiglia Malatesta, che portò con sé un periodo di prosperità e benessere. Durante la dominazione dei Malatesta, la chiesa di San Francesco subì un importante processo di ristrutturazione in cui vennero aggiunti nuovi elementi decorativi e architettonici, come ad esempio lo stemma della famiglia inciso su un portico francescano, ma anche molte opere d’arte all’interno della chiesa.
Il legame tra la famiglia e la chiesa di San Francesco, non si limita solo all’arricchimento artistico, ma anche alla devozione religiosa dei Malatesta e la loro vicinanza all’ordine francescano. Infatti, la famiglia utilizzò il convento come luogo di sepoltura per ospitare alcune delle loro tombe come quella di Sigismondo Pandolfo III Malatesta, morto nel 1427, della sua prima moglie Paola Bianca, morta nel 1398, e del loro medico Bonetto da Castelfranco, morto nel 1434.
Nel 2009 il Museo Civico di Fano ha ospitato una mostra sul farsetto di Pandolfo III, ritrovato sul corpo del defunto e indossato solitamente sotto l’armatura; il capo è stato ritrovato in ottime condizioni ed è stato l’unico ad essere giunto ai nostri giorni.
Le tombe malatestiane nella chiesa di San Francesco di Fano sono importanti testimonianze dell’arte e della storia medievale italiana, oltre che della potenza e dell’influenza di una delle famiglie più importanti del periodo.
Le trasformazioni della chiesa di San Francesco durante i secoli fino ad oggi
Nella seconda metà del ‘400, scoppiarono diversi conflitti tra le famiglie più ricche della città di Fano per contendersi l’utilizzo degli altari, che potevano essere sfruttati sia per seppellire i defunti sia per esaltare la potenza della propria famiglia.
Durante il Rinascimento, la chiesa di San Francesco divenne uno dei principali centri culturali della città di Fano: molti artisti di grande rilievo realizzarono e arricchirono la chiesa di opere d’arte.
Nella seconda metà del XVIII secolo, il convento venne completamente restaurato per ordine di Papa Clemente XIV, che nutriva grande interesse per l’ordine fanese, e solo successivamente, nel 1840, iniziarono i lavori di ristrutturazione della chiesa, con la conseguente perdita di iscrizioni e altari rimasti.
Con l’annessione dello Stato della Chiesa al Regno d’Italia nel 1870, l’ordine dei frati fanese fu soppresso insieme ad altri ordini minori.
Nella prima metà del ‘900, fu proposto di utilizzare la chiesa di San Francesco come caserma militare o come sede comunale, fino alla richiesta nel 1924 della demolizione della stessa a causa dei sismi che l’avevano colpita; così nel 1930 il tetto fu demolito per questioni di sicurezza a causa del terremoto.
Durante gli anni furono avanzate diverse proposte e piani di progetto per salvaguardare e ristrutturare la chiesa di San Francesco, ma non si arrivò mai a nessun risultato, lasciando la chiesa e il convento abbandonati al degrado a causa degli agenti atmosferici in seguito alla demolizione del tetto.
Oggi il convento è sede del Comune della città di Fano; sono ancora visibili la navata e i tratti neo-classici della chiesa, divenuta patrimonio e centro culturale della città, ospitando mostre, conferenze ed eventi sociali e culturali.
Passaggi Festival: il legame artistico e culturale
Grazie alla sua unica e suggestiva atmosfera, l’ex chiesa di San Francesco viene scelta come luogo del festival per i suoi eventi e per i suoi incontri con gli ospiti, diventando un punto di riferimento per la cultura e l’arte, sia per la città sia per il territorio marchigiano, valorizzando e favorendo la conservazione della sua importanza storico-culturale.
Quella che si respira all’interno è un’aria mistica, capace di immergere il pubblico in uno scenario ricco di magia e di trasportarlo attraverso l’immaginazione sotto lo stupore di un cielo estivo colmo di stelle. Il festival, nelle sue edizioni passate, ha ospitato la rassegna di poesia Passaggi diVersi e la rassegna di narrativa straniera Europa Mediterraneo; dal 2023 ospiterà il minifestival di poesia e il festival di graphic novel Passaggi fra le Nuvole.