Affondare le radici senza scrollare via la terra

Affondare le radici senza scrollare via la terra. Chimamanda Ngozi Adichie e il continente-mondo
di Francesca Giommi, Aras Edizioni

Chimamanda si è appassionata precocemente alla letteratura, incoraggiata da suo padre, iniziando, intorno ai sette anni, a scrivere e illustrare storie che ritraevano personaggi bianchi e biondi “che giocavano con la neve, mangiavano mele, bevevano birra allo zenzero e parlavano del tempo”. È però la lettura delle opere del nigeriano Chinua Achebe e del guineano Camara Laye che le fa scoprire un nuovo mondo letterario fatto di ‘suoi simili’, provoca uno slittamento mentale nella sua percezione della letteratura e segna il momento di svolta fondamentale della sua successiva carriera universitaria, creazione artistica e missione letteraria. 

Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice nigeriana-americana, è oggi alla ribalta della scena letteraria mondiale anglofona, e non solo, grazie a opere come L’ibisco viola, Metà di un sole giallo e Americanah, in cui affronta questioni di sessismo, razzismo e femminismo, patriarcato e conflitti etnico-religiosi, globalizzazione, migrazione e diaspora, postcolonialismo e cosmopolitismo. Le sue apparizioni pubbliche, diventate virali su YouTube e altri social, l’hanno resa di recente paladina femminista e icona di stile anche pop, testimonial per una campagna pubblicitaria di cosmetici e per una borsa Dior; stralci del suo pamphlet Dovremmo essere tutti femministi sono stati ripresi da Beyoncé nella canzone Flawless. Nel 2020 è stata insignita dell’Africa Freedom Prize, con l’altisonante definizione di “voce a-dogmatica a lungo perduta del femminismo liberale del ventunesimo secolo”. Il saggio di Francesca Giommi, prima monografia italiana a lei dedicata, si pone come strumento di lettura critica dell’opera letteraria di Adichie, innestandola nel contesto più ampio della narrativa nigeriana e africana di lingua inglese, in successione diretta ai progenitori del XX secolo quali Amos Tutuola, Chinua Achebe e Wole Soyinka, da cui Adichie eredita l’impegno etico comunitario, civile e morale nel combattere il punto di vista unico imposto dal colonialismo, e in connessione con la grande letteratura afroamericana da James Baldwin a Toni Morrison.

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