In occasione della decima edizione di Passaggi Festival è stato deciso di ampliare la varietà degli argomenti normalmente trattati fino ad ora. Due rassegne inedite si inseriscono così nel panorama delle proposte della manifestazione culturale della città di Fano, offrendo al pubblico “assaggi” di arte e filosofia. Entrambe si svolgeranno in un luogo anch’esso inedito per Passaggi: il chiostro dell’ex Convento delle Benedettine.
Arte e filosofia a Passaggi Festival
La prima nuova rassegna, intitolata Arte, una storia per tutti, è curata dalla storica dell’arte e docente Marta Paraventi e si svolgerà dal 20 al 25 giugno alle ore 21 nel meraviglioso chiostro quattrocentesco dell’ex Convento delle Benedettine. Nel medesimo luogo si terrà anche la seconda nuova rassegna, I sandali del filosofo, dal 22 al 25 giugno alle ore 22, ad opera del filosofo e giornalista Armando Massarenti.
Il fil rouge che accompagna ogni evento dell’edizione 2022 è il dubbio, da qui il titolo della stessa “Con dubbia ragione”.
Il dubbio, elemento condannato dalla società moderna per antonomasia, è ciò su cui Passaggi Festival invita a riflettere. Infatti, nonostante la tendenza comune sia quella di intrappolare e limitare il dubbio a un mero momento di passaggio da cui fuggire il prima possibile, questo è in realtà quello stadio intermedio tra bene e male nel quale l’io interiore riesce ad analizzare se stesso e ciò che lo circonda con grande razionalità e profondità. Pertanto, è proprio all’insegna del dubbio che le due nuove rassegne (quella di arte e quella di filosofia) si inseriscono fra quelle già in programma. Infatti, come sostiene Marta Paraventi, seppur l’Italia sia riconosciuta in tutto il mondo come luogo d’eccellenza per la formazione e la conoscenza delle arti visive, sono molto rari i momenti dedicati a una profonda riflessione pubblica sulla storia dell’arte. Dunque Passaggi Festival si è proposto di condividere le tante meravigliose storie dell’arte attraverso le parole di studiosi ed esperti, così che l’arte, specchio della società, possa far comprendere al pubblico tutte le riflessioni insite nella sua tradizione, compresi i dubbi.
La rassegna I sandali del filosofo allude agli umili sandali di Socrate, che vagando per le strade della città invita tutti noi moderni a riconoscere di non sapere e di accettare quel dubbio da cui vorremmo tanto liberarci per approdare alla verità assoluta. Passaggi Festival ancora una volta desidera comunicare con il suo pubblico, lasciandogli il messaggio che la filosofia è per tutti e deve diventare una parte fondamentale della vita quotidiana se si aspira ad essere un cittadino in grado di ragionare avvalendosi unicamente delle proprie facoltà mentali.
La nuova sede di Passaggi Festival
Entrambe le nuove rassegne, sia quella di arte sia quella di filosofia, si svolgeranno nel cuore di Fano, nel chiostro quattrocentesco dell’ex Convento delle Benedettine, luogo in cui un tempo la meditazione e la preghiera aiutavano i fedeli a sciogliere ogni loro dubbio, parola chiave di questa decima edizione di Passaggi Festival. Tale chiostro è parte del più ampio complesso monumentale di San Domenico, che sorge lungo l’antico decumano massimo della città di Fano, oggi via Arco d’Augusto. È indispensabile dunque ripercorrere rapidamente la storia di questo luogo caratteristico di Fano, così da poter apprezzare appieno la storia e il passato che i suoi muri comunicano agli spettatori che si riuniscono per assistere ai numerosi incontri delle nuove rassegne di questo anno.
La storia del Chiostro delle Benedettine e del complesso monumentale di San Domenico
Il complesso monumentale di San Domenico venne edificato in epoca medievale, fra il 1281 e il 1297, per volontà dei Padri predicatori Domenicani sulla concessione fatta allo stesso San Domenico, il quale si trovava a Fano di passaggio durante il ritorno da Tolosa a Roma, nel 1216 circa. Nel medesimo periodo storico, la tradizione è solita ricordare che il più celebre personaggio fanese di ogni epoca, il nobile Jacopo del Cassero, citato anche da Dante Alighieri nel canto quinto della seconda cantica della Divina Commedia fra coloro che perirono di morte violenta, subito dopo esser stato assassinato, è stato sepolto nella chiesa dedicata alla Beata Vergine del Rosario (oggi meglio conosciuta come Chiesa di San Domenico).
Nel corso dei secoli il complesso monumentale di San Domenico subì numerosi interventi e rifacimenti. Primo fra tutti fu quello apportato dalla famiglia dei Malatesta, anche se purtroppo ci risulta alquanto sconosciuto in termini pratici. Successivamente, nel 1485 iniziò la costruzione del campanile e del chiostro che si protrasse fino alla metà del secolo successivo.
L’interno della Chiesa di San Domenico venne poi rinnovato con altari barocchi e una nuova pavimentazione nel 1600. È solo nel XVIII secolo che la struttura subisce una radicale trasformazione ad opera dell’architetto fanese Francesco Gasparoli: questi mantenne l’originaria struttura muraria, ma introdusse nell’ambiente interno colonne binate che sostengono un soffitto voltato di grande impatto per i visitatori. Infatti, ancora oggi i critici d’arte locali sostengono che egli abbia ripreso la semplice e pura eleganza palladiana senza snaturare l’essenza medievale del sacro edificio.
Sotto il dominio napoleonico, i frati furono costretti a trasferirsi a Jesi dove rimasero definitivamente. La struttura cadde così in degrado fino a quando nel 1907 vi si trasferirono le monache Benedettine, di cui ancora oggi il convento e il chiostro portano il nome.
Nell’agosto del 1944 la chiesa venne danneggiata dall’abbattimento del campanile ad opera dei Tedeschi in ritirata.
Negli anni ottanta del Novecento il convento venne restaurato e destinato ad uso abitativo ed è proprio all’interno di tale struttura che è visitabile il meraviglioso Chiostro delle Benedettine, che ospiterà le nuove rassegne di Passaggi Festival 2022.