I protagonisti del secondo incontro della rassegna Piccoli asSaggi – La saggistica per diventare grandi sono stati gli alberi, i loro diritti e i bambini. Ieri, sabato 24 giugno, presso la Mediateca Montanari, Elisabetta Morosini e Valeria Cigliola, due magistrate, hanno presentato il loro ultimo libro “La Costituzione degli alberi” pubblicato da Sinnos Editore. Con le due autrici hanno conversato Nando dalla Chiesa, sociologo e presidente del comitato scientifico di Passaggi Festival, e Valeria Patregnani, direttrice del sistema bibliotecario di Fano.
Salviamo la roverella Eleanor
“La Costituzione degli alberi” racconta una storia di unione e partecipazione affrontando un tema oggi molto caro a bambini e adulti: la tutela dell’ambiente e della natura.
Quando il comune minaccia di abbattere Eleanor, una roverella, una “quercia sopravvissuta a due guerre, a un fulmine che le aveva schiantato di netto un grosso ramo e, da poco, a un forte terremoto”, Sow e gli altri cittadini del quartiere non restano a guardare. Consultano libri, si rivolgono ad esperti e cercano tra le leggi italiane una soluzione per salvare il loro albero. Unendosi e collaborando, riusciranno a tutelare la loro amica roverella, casa per numerosi esseri viventi e custode di storie e ricordi del passato.
Un girasole tra il cemento
Una mattina Elisabetta e Valeria, recandosi al lavoro, hanno notato una macchia gialla sulla strada: un bellissimo girasole nato per caso tra il cemento. La forza di questo fiore le ha ispirate nella scrittura di un libro che facesse comprendere la necessità di trovare una sintonia con gli altri esseri viventi del pianeta.
L’approccio al tema è stato inizialmente emotivo, poi si sono messe a studiare, perché solo informandosi si può comprendere e raccontare. Le principali suggestioni le hanno trovate in testi stranieri e nelle leggi dei popoli dell’America Latina. Qui la natura è considerata un soggetto di diritto come le persone e non un oggetto di diritto come le cose. In Ecuador la natura può ricevere tutela, essere rappresentata in tribunale come persona giuridica.
Ad unire le due autrici è anche BILL – la biblioteca della legalità, un progetto coordinato da IBBY Italia che attraverso i libri promuove la crescita dei bambini come cittadini consapevoli.
L’unione fa la forza
Ne “La Costituzione degli alberi” persone di ogni tipo si uniscono per salvare la quercia Eleanor: Sow, Luisa, Anna, Jeanne e molti altri. Attraverso questi personaggi Elisabetta e Valeria ci insegnano che le minoranze hanno gli stessi diritti delle maggioranze, grazie ai limiti posti dalla Costituzione al potere dei più, e che insieme si può trovare una soluzione al loro sopruso. Il libro si conclude con un lieto fine, ma non sempre è così nella realtà. Questo non significa che non valga la pena unirsi per difendere i propri diritti e quelli di chi non ha voce. Il protagonista del libro si chiama Sow e porta sempre con sé un sacchettino pieno di semi di tutti i tipi. Elisabetta ha scelto questo nome in omaggio a un ragazzo che ha incontrato nel suo lavoro, “per offrirgli un futuro diverso da quello che il destino gli ha riservato“; solo in seguito, a racconto già concluso si è resa conto che “sow” in inglese significa proprio “seminare”. Mauro, il capitano dei carabinieri che contribuisce a tutelare la roverella, esiste veramente. È una un ufficiale della forestale, che ha insegnato molte cose alle due autrici: a riconoscere le foglie degli alberi, a rendersi conto di quanta vita custodiscono, a considerare anche l’universo che popola la terra sotto i nostri piedi.
“Ognuno ha un proprio albero”
Parlando con chi ha letto il libro, le due autrici hanno scoperto che “ognuno ha un proprio albero”. L’albero di Irene Penazzi, l’illustratrice i cui bellissimi disegni accompagnano le parole di Elisabetta e Valeria ne “La Costituzione degli alberi”, è un tiglio. Anche lei, come Sow e gli altri personaggi del libro, ha provato a salvarlo da chi voleva abbatterlo, ma, essendo situato su un suolo privato, purtroppo non ci è riuscita. Anche a Valeria piacciono molto i tigli, perché tra la fine di maggio e l’inizio di giugno sprigionano il loro profumo, ricordando a tutti che “sta per iniziare momento più bello della vita: la fine della scuola e l’inizio delle vacanze”. Elisabetta, invece, è molto affezionata a un cespuglio di siepi vicino casa sua, di cui nessuno si occupa mai quando lei è in viaggio. Per il loro libro, le due autrici hanno scelto una roverella, una quercia, perché è un albero bellissimo, che ha in sé già tanti significati. Anche Cosimo Piovasco di Rondò, il protagonista de “Il barone rampante” di Italo Calvino si arrampica su una quercia, più precisamente un leccio.
Anche il Consiglio dei Bambini tutela gli alberi
“La Costituzione degli alberi” è stato letto dai componenti del Consiglio dei Bambini di Fano. A ciascun consigliere è stata regalata una copia del libro, in cui hanno trovato molti dei temi su cui hanno lavorato durante l’anno. In particolare, l’assessora al verde pubblico Barbara Brunori, molto diversa da quella del libro, e il Sindaco Massimo Seri hanno chiesto il loro aiuto per rivalorizzare il parco dei Passeggi. I bambini, dopo aver ricostruito la storia dei giardini e aver intervistato i cittadini, hanno elaborato le loro proposte.
Durante l’incontro di ieri hanno posto ad Elisabetta e Valeria numerose domande e su invito di Nando dalla Chiesa, che ha ricordato quanto sia difficile scrivere e poi applicare una legge, hanno provato a proporre norme a tutela del verde urbano: pulire i luoghi della città ogni 48 ore e prevedere multe per chi sporca l’ambiente e rovina le piante.
Da quest’anno l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi sono tutelati anche dalla Costituzione italiana, nell’interesse delle generazioni future. La legge costituzionale 1/2022, modificando gli articoli 9 e 41 della legge fondamentale del Paese, li ha inseriti tra i valori fondamentali della nostra Repubblica.
Adottare un albero
Nando dalla Chiesa ha concluso l’incontro affermando che i bambini spesso colgono problemi che agli adulti non appaiono così chiari, dalle loro osservazioni si può sempre imparare. Fondamentali sono le esperienze di partecipazione: il suo maestro, per insegnare la storia dell’Antica Roma, coinvolgeva gli studenti in una riproduzione del Senato romano che si riuniva per fermare i barbari alle porte della città. Il compito di Nando dalla Chiesa era riprodurre il rumore degli zoccoli dei cavalli. Nonostante il suo ruolo potesse sembrare marginale, non si è mai sentito svalutato, si è sentito parte di un gruppo: nessun lavoro è umile quando si fa qualcosa per la comunità. Il sociologo ha poi invitato i piccoli consiglieri ad adottare una pianta del loro quartiere, a prendersene cura e a tutelarla, come hanno fatto i bambini palermitani con i monumenti della loro città. Attraverso queste forme di partecipazione e collaborazione si può cambiare un parco, una città e il mondo intero.