FANO- Centrale fotografia propone Cronache di volti. In occasione della sesta edizione di Passaggi Festival dal tema Il Paese delle Donne, l’associazione culturale Centrale Fotografia ha deciso di evocare, attraverso l’immagine fotografica ed i testi e con la collaborazione dell’artista Mirco Belacchi e del geografo letterario Massimo Bini, la vicenda dell’artista Nori de’ Nobili (Pesaro, 1902 – Modena, 1968), a cinquant’anni dalla sua scomparsa.
Cronache di volti e Nori de’ Nobili
Nori de’ Nobili è un esempio di emancipazione femminile, fin dall’adolescenza ribelle alle imposizioni ed alla condizione spesso subalterna che la società del tempo riservava alle ragazze; molto affine alle discipline artistiche si dedica alla musica e poi, sotto la guida del pittore fanese Crespi al disegno. Impossibilitata a proseguire gli studi, per l’opposizione del padre, Nori si dedica alla pittura. Sin dagli anni ’20 iniziano a manifestarsi crisi nervose che peggiorano quando il fratello Alberto muore improvvisamente nel marzo 1933, nell’estate del ’35 riuniti i parenti ne viene decretato l’internamento in clinica: destinata a 33 anni all’emarginazione del ricovero psichiatrico muore il 2 giugno 1968 dopo 33 anni di segregazione.
Il rapporto di Nori de’ Nibili con pittura, disegno e scrittura
Mai rassegnata alle costrizioni continua per tutta la vita a dedicarsi alla pittura e al disegno, cimentandosi anche con la scrittura.
Nei suoi primi quadri si avverte la nostalgia dell’infanzia, un guardarsi indietro con il desiderio di ritrovare un’atmosfera più distesa; spesso emerge il gioco contemplativo con gli animali da compagnia, il gatto tra tutti, e poi gli uccelli rappresentati in gabbia o anche liberi.
Nel periodo dell’isolamento, scorrono nella sua mente infinite immagini, una dopo l’altra, quasi un film per ripercorre la sua esistenza travagliata ma piena; eccola così di nuovo bambina, quando giocava a nascondino nelle stanze della grande Villa Centofinestre di Brugnetto: quel palazzo sulle colline delle Marche sarà la sua tana e il suo rifugio dal mondo, mentre la vicina frazione di Ripe, con l’antico castello e la piazzetta, era spesso meta delle passeggiate con la famiglia, o da sola. I suoi occhi curiosi catturavano il dolce ondulare del paesaggio, le spianate dei campi, i merli del vecchio nucleo urbano. Furono periodi lieti quelli di Ripe e della Villa Centofinestre, come pure lo furono gli anni a Firenze dove si trasferì con la famiglia e dove si realizzò, per poco, il desiderio di divenire una pittrice. Qui Nori frequenta lo studio del pittore macchiaiolo Ludovico Tommasi e conosce il critico e scrittore Aniceto del Massa, con cui instaura una travagliata relazione.
Nori de’ Nobili e gli autoritratti
La sua produzione artistica più coerente è la serie degli autoritratti, veri e propri simboli esistenziali, dove l’artista dipinge la sua immagine per interrogare la sua anima, segnata da una vita drammatica e tormentata.
Gli autoritratti sono stati interpretati da Mirco Belacchi nella sua serie “Nori, il Volto” esposta di recente al Museo dè Nobili di Ripe: attraverso specchi deformanti, effetti ottici e la sovrapposizione di più immagini, l’artista ha cercato di raffigurare ed esaltare il ritmo e le sequenza degli stati d’animo della pittrice.
I luoghi e gli ambienti di Nori in Cronache di volti
A loro volta i fotografi di Centrale Fotografia (Marco Bracci, Raffaele Cavalli, Stefania Cimarelli, Patrizia Giubilaro, Antonello Iannacci, Cristina Fori, Paolo Giommi, Antonello Iannacci, Fabio Piergiovanni e Cristian Vescovi) in Cronache di volti hanno cercato di raccontare le cronache e le atmosfere dei luoghi e degli ambienti che Nori, non poteva vedere, ma immaginava volando con la fantasia.
Le opere di Nori ci consegnano un’artista molto personale e riconoscibile, quanto sconosciuta nell’ambiente artistico, non avendo mai voluto far mostre in vita, per lei l’arte era un’avventura romantica che si affrontava come una scelta di vita, un voto, un percorso spirituale da coltivare nel proprio segreto, per la propria salvazione.
Un sentito ringraziamento al Comune di Trecastelli, al prof. Carlo Emanuele Bugatti direttore del Museo Nori de’ Nobili di Ripe Tre Castelli, a Simona Zava operatrice culturale del Centro studi sulla donna nelle arti visive contemporanee ed al Conte Giovanni Martinez Augusti del Palazzo Cento Finestre di Brugnetto.
Informazioni su Cronache di volti
Cronache di volti è curata dell’associazione culturale Centrale Fotografia
in collaborazione con l’artista Mirco Belacchi ed il geografo letterario Massimo Bini
Ideazione e cura: Marcello Sparaventi
Testi: Massimo Bini
Fotografie di: Mirco Belacchi, Francesco Bocchino, Marco Bracci, Raffaele Cavalli, Stefania Cimarelli, Cristina Fori, Paolo Giommi, Patrizia Giubilaro, Antonello Iannacci, Fabio Piergiovanni, Cristian Vescovi
Responsabile mostre di Passaggi Festival: Paola Gennari
Spazio Arco Borgia-Cybo, piazza XX Settembre, Fano
Periodo: dal 27 giugno al 13 luglio
Orario: dal 27 al 1 luglio: aperto tutti i giorni dalle 17 alle 23.
Dal 2 al 13 luglio: aperto da lunedì a venerdì, dalle ore 17 alle ore 19.
A cura di di Marcello Sparaventi
Ingresso libero