Il bello che piace. Antropologia del corpo in 10 oggetti
di Cristina Cassese, Enrico Damiani Editore
Cosa “piace” e perchè?
Perchè usiamo i tacchi alti? Da dove nasce l’uso del trucco? Quanto è importante un taglio di capelli?
Un saggio per scoprire i molteplici significati delle pratiche di cura del corpo attraverso 10 oggetti d’uso quotidiano.
«Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace» è un proverbio che conosciamo tutti e che spesso usiamo per giustificare i nostri gusti individuali. Ma «ciò che piace» non è così soggettivo, anzi, spesso corrisponde a uno o più modelli di conformità estetica definiti dalle società in cui viviamo.
Dall’abbigliamento alle acconciature, dalla depilazione al trucco, dall’igiene personale ai tatuaggi, ogni giorno costruiamo culturalmente il nostro corpo seguendo – o sfidando – un complesso sistema di valori talmente interiorizzato da sembra-
re naturale. L’antropologia del corpo si occupa di queste pratiche, dei loro significati e dei processi che ne determinano la nascita, la diffusione e persino l’estinzione.
Attraverso dieci oggetti d’uso quotidiano (specchio, spazzola, rasoio, lavatrice, profumo, rossetto, bilancia, tacchi, tatuaggio, carta igienica), Cristina Cassese analizza le tante declinazioni della bellezza in epoche e culture diverse, in un saggio rigoroso e appassionante che permette di scoprire cosa si nasconde dietro gesti e abitudini che diamo per scontati.