La sesta edizione di Passaggi Festival ha avuto inizio mercoledì 27 giugno in piazza XX Settembre. È qui che si è svolta l’inaugurazione ufficiale. Erano presenti il Sindaco di Fano Massimo Seri, il Vice Presidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi, il Vicesindaco e assessore alla cultura Stefano Marchegiani, l’assessore alle biblioteche Samuele Mascarin, il presidente della fondazione Carifano Fabio Tombari e il presidente di Passaggi Festival Cesare Carnaroli. Le autorità hanno discusso sull’importanza e il valore di Passaggi Festival, guidati dalle domande della presentatrice Anna Rita Ioni.
La lettura come qualcosa di innato
“Perché tutti siamo lettori, anche se non abbiamo mai preso in mano un libro, siamo nati lettori, lo siamo geneticamente come esseri umani, perché leggere significa scoprire, e la scoperta, la curiosità, il viaggio ci appartengono, sono la nostra molla evolutiva. Leggere è umano: ecco quello che ogni anno portiamo in piazza.” Sono le parole scritte dal direttore di Passaggi, Giovanni Belfiori. Con queste Anna Rita Ioni ha voluto dare il via al Festival, giunto alla sua sesta edizione.
Un Festival radicato con la città
Il sindaco Massimo Seri ha confessato di essere molto emozionato e soddisfatto della crescita di questa manifestazione culturale. In pochi anni si è radicata con la città coinvolgendo sempre più persone ed ampliando il suo programma di incontri, spazi espositivi e laboratori. Il successo trae la fortuna dall’esercito di volontari e dal contributo degli sponsor e delle istituzioni.
Il sostegno della regione e della Fondazione Carifano
Come ha spiegato Renato Claudio Minardi, il Festival ha sempre trovato l’appoggio economico della regione, la quale riconosce il valore culturale dell’iniziativa. Un Festival che può tenere alto il nome di una regione che ha dato i natali a Raffaello, Bramante, Rossini, Pergolesi. Inoltre la regione è tenuta a sostenere un evento che fa del bene. La diffusione della cultura aumenta il senso critico che è fondamentale per difendersi dalla cattiva informazione.
Imprescindibile in questi sei anni è stato il contributo della Fondazione Carifano che pur nei momenti di difficoltà ha sempre investito nel Festival. Il presidente Fabio Tombari ha ricordato come tutto ha avuto origine nei locali della Fondazione e quante cose siano cambiate da allora, soprattutto guardando un’edizione come questa, che si prospetta eccezionale.
Una formula vincente da 0 a 99 anni
Di certo il Festival svolge un’enorme promozione del nostro territorio. Stefano Marchegiani ha sottolineato la presenza delle rete Rai, che danno una risonanza nazionale alla città in grado di ricadere sul turismo e sull’economia. La formula del Festival è vincente perché un turista può andare al mare, gustare l’enogastronomia del territorio e godersi gli eventi, magari incontrando qualche autore per strada. Fano ha una tradizione radicata di festival, tutti di qualità: Letteraria, Eutopia, il Festival del Giornalismo Culturale.
Samuele Mascarin ha illustrato la rassegna “piccoli asSaggi-La saggistica per diventare grandi”, dedicata ai più piccoli e che si terrà alla Mediateca Montanari. Questa rassegna, assieme ai laboratori, rende il Festival usufruibile da 0 a 99 anni. Per avvicinare i più piccoli alla lettura, si sono scelte le storie di protagoniste femminili in cui le bambine possono immedesimarsi. Con Passaggi ogni anno la città si arricchisce di libri che aumentano la proposta culturale e che vengono scambiati in quella piazza ideale che è la Memo. Un tema molto caro al Festival è quello della legalità, che riesce a coniugare a servizio dei più giovani.
Il futuro di Passaggi Festival, sogni e speranze
Al presidente di Passaggi Festival, Cesare Carnaroli, è spettata una riflessione sul futuro del Festival. Ha sottolineato come tutto si basi sull’energia degli organizzatori. Finché il direttore Giovanni Belfiori e il comitato scientifico avranno le forze, il Festival si farà. Guardando la crescita esponenziale degli ultimi anni, la promessa è quello di raggiungere i numeri di Pordenonelegge, una grande manifestazione che si svolge in una città di 51000 abitanti. D’altronde lo sviluppo di un territorio non dipende solo dalle imprese, ma dai flussi di persone che vengono attratte da manifestazioni come queste. La speranza è quella di diventare un Festival attrattivo, ma anche di essere occasione di sviluppo per start-up di giovani esperti di grafica, web e nuove tecnologie.