Jonathan Bazzi, Passaggi Festival 2022

Jonathan Bazzi è uno scrittore, laureato in Filosofia, è un grande appassionato di tradizione letteraria femminile e questioni di genere. A Passaggi Festival, in occasione della rassegna “Fuori Passaggi Music&Social”, Jonathan ha presentato il suo ultimo libro “Corpi minori” (Mondadori). L’autore conversa con Giulia Ciarapica (scrittrice e critica letteraria).

Corpi minori e desiderio

Giulia Ciarapica apre l’incontro con una domanda più che lecita: “Cosa, o meglio, chi sono i corpi minori?” Jonathan risponde spiegando che i “Corpi minori” sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete ma in questo romanzo “minori” sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio. Corpi minori che gravitano inevitabilmente attorno a corpi maggiori, a ciò si collega il tema principale del romanzo, appunto, quello del desiderio: quando si desidera ardentemente qualcosa o qualcuno ci si sente assoggettati, rapiti, non si può fare a meno di gravitare attorno a quel qualcuno o qualcosa. Esiste quindi una sorta di “gerarchia” tra soggetti distinti che comporta un uso o un abuso di potere (inganno e autoinganno, manipolazione e malizia) da parte di chi questo interesse, quest’amore lo riceve. Il cuore del discorso è “desiderio”, dicevamo. Desiderio da parte di individui, che non conoscono ancora il loro posto nel mondo, non sanno cosa significa vivere né tantomeno cosa comporta amare. Corpi minori che si assoggettano, consciamente o meno, a corpi maggiori che considerano d’esempio.

La donna come musa ispiratrice

Come sostiene la Ciarapica, il protagonista del romanzo si ritrova molto spesso a rivolgersi a personaggi femminili. Per Bazzi la figura femminile ha quasi sempre assunto la veste di “musa ispiratrice” ma “Chi sono le madri, le muse, appunto, dei corpi minori?” Jonathan ammette che il ruolo femminile è centrale nel suo ideale di scrittura poiché lo è stato in primis per lui nel corso della sua vita. . Nel romanzo sono numerose queste figure femminili: sono le professoresse universitarie ma anche le amiche del protagonista, Ismene e Melissa, che sono coscienza critica e fonte di sostegno per lui.

“Mi sentivo più a mio agio a condividere le mie esperienze e le mie emozioni con le femmine più che coi maschi. Pensatrici e filosofe mi hanno insegnato molto poiché scrivono in maniera “diversa”, riescono a decantare i miei sentimenti. Io in loro ho trovato una lingua materna, una luce da seguire”

Per fare durare la relazione aggiungere maturità q.b.

Nel corso del suo intervento a Passaggi, Jonathan ha avuto occasione di menzionare la sua attuale relazione sentimentale la quale continua da più di 9 anni. Giulia Ciarapica, che dialoga tranquillamente e mossa da grande simpatia verso l’autore, chiede allora quale sia il segreto, la chiave, per far durare a lungo una relazione. Jonathan risponde in tutta sincerità quando sostiene che è la dimensione del farsi carico delle cose, di autoresponsabilizzarsi a farle durare che fa sì che ciò sia realizzabile. Nulla funziona da solo, serve buona volontà e cooperazione reciproca ed è tutt’altro che semplice che ciò accada ed è tutt’altro che scontato che possa accadere con chiunque. È un “livello sentimentale” che si raggiunge con la maturità del singolo individuo e non è detta che permanga all’infinito. Nel suo romanzo Bazzi parla proprio di questo: cercare un modo per trovare stabilità al fianco di qualcuno, un posto nel mondo ma, allo stesso tempo, essere anche felici (cosa non scontata).

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