Nell’immensa bibliografia su Leonardo a livello mondiale, Carlo Vecce si distingue, scrivendo il primo racconto della vita di Leonardo tracciato quasi giorno per giorno. I dettagli anche minimi, e finora trascurati, che riguardano i suoi manoscritti e la sua opera grafica e figurativa, aprono nuove prospettive. La voce dei suoi contemporanei è fatta di vita e di sangue, di ricordi che appartengono a chi l’ha conosciuto di persona o ha almeno registrato quel che ha sentito dire di lui: sono documenti, carte dei suoi familiari, contratti, lettere, cronache, dichiarazioni fiscali, denunce e processi, relazioni degli ambasciatori, taccuini di artisti e ingegneri, lodi di poeti, cortigiani e segretari dei potenti. Carlo Vecce vi aggiunge la voce stessa di Leonardo, fatta di parole e di immagini. Le parole, che scorrono nella scrittura quotidiana di migliaia di pagine in quaderni, taccuini, fogli sciolti; e le immagini, che si fissano in altre migliaia di disegni, schizzi, grafici e in pochi sublimi dipinti. Forse è la più grande delle invenzioni di Leonardo, una forma di comunicazione globale, straordinaria nella sua modernità. Tra oralità e scrittura, parola e immagine Leonardo cerca di catturare e rappresentare la varietà, la mobilità, l’impermanenza della natura, della quantità continua in perpetuo divenire. Una scrittura infinita, aperta, libera, senza gerarchie. Una scrittura “futura”, una sfida al tempo e alla morte. Un’opera immensa, proiezione di una mente prodigiosa che, libera da ogni schema e pregiudizio, lascia aperta ogni possibilità. Un canto di libertà.
30/06/2024 – Orario: 21:30 - 22:30 – Luogo: Fano – ex Chiesa di San Francesco
CARLO VECCE, “Leonardo, la vita. Il ragazzo di Vinci, l’uomo universale, l’errante” (Giunti) conversa con MARTA PARAVENTI (Storica dell’arte).