il mondo che credevo

Il mondo che credevo. Un poema metà-fisico
di Gianni Iasimone, Arcipelago Itaca

[…] …Il mondo che credevo è un’opera centrale nella poesia italiana dei primi anni zero del nuovo millennio: lo è per la assoluta efficacia linguistica, lo è per la sintassi, lo è per le prospettive che propone o avanza; lo è per la sua stessa natura o proposta. Il titolo stesso, come notava Nadiani nella sua intelligente cartella introduttiva, è un titolo che dice molto, che apre prospettive allo sguardo, non solo rivolto al passato, ma anche al presente e al futuro. Non solo istanze generazionali, ma anche Stimmung, senso epocale, percezione acuta e lancinante dell’epoca presente. Percezione esatta dello scrivere in versi oggi: percezione destinale fisica per metà e per metà metafisica, filosofica ed euristica.

Da Per un teatro di parola. Il mondo di Gianni Iasimone di Manuel Cohen

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