Passaggi Festival quest’anno festeggerà la decima edizione. Secondo lei, cosa è cambiato durante questi anni nella percezione del Festival e nell’accoglienza che la città di Fano gli riserva?
In questi dieci anni Passaggi Festival è diventato il festival per antonomasia della città. Per via del suo carattere aperto e popolare la città, senza distinzioni, ha fatto suo il festival e questo è stato uno dei motivi principali del suo successo. Inoltre Passaggi è la manifestazione che caratterizza e rende riconoscibile Fano in Italia e oltre, dal momento che funge anche da forte traino sul piano turistico ancora in bassa stagione, visto che si svolge nel mese di giugno.
Passaggi è nato con l’intento dichiarato di promuovere la lettura, di fare breccia anche nel cuore del pubblico che non è abituato a leggere. Ritiene che ci sia riuscito e che riesca ancora in questo intento? E quanto conta una manifestazione come Passaggi nell’ampliare la comunità di lettori?
Questo è un elemento un po’ più difficile da quantificare ma una cosa è certa: moltissime associazioni culturali nelle loro iniziative ormai presentano libri in presenza dell’autore. Poi se teniamo conto dei libri venduti per ogni edizione, che sono andati crescendo anno dopo anno, si può pensare ragionevolmente che molti hanno iniziato o intensificato la lettura di libri, magari sotto l’ombrellone.
Dal momento che nel periodo in cui lei è stato sindaco a Fano venivano organizzati eventi del calibro del festival musicale “Il violino e la selce”, diretto dal maestro Battiato, come crede che sia cambiato per la città il modo di fare cultura attraverso gli eventi?
Gli amministratori pubblici hanno innanzitutto recepito che queste tipologie di eventi sono una grande attrazione per i turisti, specialmente durante il periodo estivo, sia in termini di intrattenimento che in termini di qualità della proposta culturale offerta. Inoltre un evento come Passaggi Festival, per via della portata che ha e dell’accoglienza che la città gli riserva, può dirsi al riparo dalla tendenza vissuta in passato di sottostare alle volontà dettate dal colore politico dell’amministrazione comunale.