A Passaggi Festival 2023, sabato 24 giugno, Claudio Pettinari, direttore dell’Università di Camerino, insieme agli studenti e alle studentesse Unicam, hanno messo in atto conversazioni scientifiche accompagnate dalla soave musica del violino. L’incontro si è svolto presso la Sala da tè “Uccellin Bel Verde” in occasione della rassegna “Calici di scienza“.
Le emozioni e la musica
La musica è in grado di suscitare delle emozioni, dei sentimenti, delle reazioni chimiche e fisiche all’interno del nostro organismo e a volte capita di non accorgersene. Generalmente ricordiamo solo quello che ci emoziona e in questo ci può aiutare la lettura, un colore o la musica stessa, come la colonna sonora di un film. Che cos’è la musica? Secondo una spiegazione razionale e scientifica sarebbe un insieme di suoni ordinati, organizzati e composti. Prima di noi già grandi scienziati hanno provato a darne una definizione e non vi è un pensiero uguale all’altro. Darwin parla della musica come di un dono degli esseri umani, altri di linguaggio dello spirito. Già dall’antichità alla musica venivano attribuite proprietà divine, ultraterrene. Il termine stesso “musica” significa “parte delle Muse” ed è proprio un famosissimo eroe greco a dare testimonianza di quanto potesse essere potente la musica: è Ulisse, il quale si fece legare all’albero della sua nave pur di non privarsi del piacere di ascoltare il canto delle sirene. Tuttavia cosa dà alla musica questo potere? È in grado di emozionare e commuovere, richiamare alla mente ricordi. La musica ritmata è in grado di attivare la nostra corteccia motoria ed ecco che a volte sentiamo il desiderio di battere le dita sul tavolo o di danzare. Questo perché, appunto, la musica è in grado di attivare determinate zone del cervello correlate alla percezione del piacere. In seguito a questa attivazione, viene prodotta una molecola tanto piccola quanto potente, la dopamina, che è coinvolta in moltissimi processi cerebrali, quali l’attenzione, la motivazione, l’apprendimento ed il movimento. Vengono prodotte anche altre molecole, come le endorfine, e queste sono capaci di diminuire la nostra percezione dei dolori e il cervello entra in un vero e proprio stato di euforia. Tuttavia non tutti i tipi di musica hanno lo stesso effetto. L’essere umano è capace di correlare determinati suoni, canzoni o melodie a momenti specifici della nostra vita in cui abbiamo provato emozioni fortissime come dolore, rabbia, gioia, serenità. Ecco, dunque, che quando ascoltiamo quei suoni, otteniamo lo stesso effetto, ci emozioniamo nuovamente. È interessante, per di più, che il ritmo della musica a 60 battiti al minuto, sia in grado di darci una sensazione di calma e coincida con la frequenza cardiaca media dell’uomo. Anche i greci avevano capito che attraverso la musica si potevano ottenere numerosi benefici per la nostra salute mentale e fisica. Veneravano infatti Apollo, Dio della musica. Determinate specie animali, poi, riducendo lo stress tramite la musica, aumentano la produttività e lo stato di benessere. Secondo alcuni studiosi alcune melodie di Mozart sono in grado di ridurre lo stress in specie animali tipiche degli allevamenti intensivi, come bovini, suini e pollame. Dunque, perché le galline producono più uova ascoltando musica come i Pink Floyd? Le galline si emozionano e ce lo conferma la scienza.
La fisica per spiegare la musica
Il liutaio, per esempio, è anch’esso uno scienziato, poiché prima di creare un violino, deve scegliere l’albero da cui prendere il legno, la vernice a partire dalle resine vegetali. Dietro ad ogni capolavoro c’è fatica, dedizione e soprattutto tempo.
Ma che cosa rende distinguibile suoni prodotti da strumenti diversi? La differenza è intrinseca anche se le note sono le stesse. Qui entra in gioco la fisica: il fenomeno delle armoniche secondarie. La tonalità dello strumento funziona allo stesso modo della voce: quando parliamo, anche se non ci rendiamo conto, produciamo una serie di armoniche secondarie che sono del tutto analoghe alle armoniche degli strumenti. Se si parla di violini, vi sono tante piccole differenze impercettibili, ma i professionisti se ne accorgono. Per quanto riguarda le vibrazioni, esse possono produrre un suono diverso e a seconda della frequenza si producono suoni più o meno congeniali all’orecchio. Infine, le note si accoppiano: alcune sono più affini rispetto ad altre, come le persone, secondo Goethe, o come le parole, poiché in base a quali scegliamo di pronunciare si possono produrre determinati significati e “melodie”. Più le note che si combinano tra loro sono affini, più si otterranno risultati straordinari.
L’importanza dei luoghi
È importante che il luogo non sia troppo umido, freddo o caldo e che gli ambienti non siano chiusi e angusti. Questo perché il suono si propaga in modo differente in base a molti fattori. Le condizioni di umidità influenzano notevolmente il suono e le note non si producono con la stessa tonalità. Infatti se cambia la densità dell’aria, cambia anche quella delle note prodotte dal violino.