Illustre ospite a Passaggi Festival per la giornata di sabato 30 giugno è stato Piero Angela.
Assieme a Marino Sinibaldi e Silio Bozzi durante l’incontro è stato presentato il suo ultimo libro “Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute”, a cura di Edizione Oscar Mondadori.
Piero Angela ha esordito con un elogio all’ottimismo e sostenendo che il suo sia innato.
In un mondo già pieno e strapieno di conflitti e di atteggiamenti distruttivi, l’ottimismo rende la vita migliore, così come la costante ricerca di punti d’incontro con le persone che ci circondano e con cui dobbiamo avere a che fare.

 

La tecnologia oggi

Ci si è poi soffermati sul ruolo e l`importanza della tecnologia nel mondo odierno. I progressi rispetto agli anni passati sono stati enormi, tanto che si parla oggi di “scuola di massa” e non più di “analfabetizzazione di massa”. La tecnologia però spaventa, si teme che le nuove macchine e le intelligenze artificiali arrivino un giorno a sostituirci, rubando il lavoro così difficile da trovare. È per questo che Piero Angela sostiene che sia necessario introdurre una “filosofia della tecnologia”, che garantisca, cioè, una serie di regole così che la tecnologia possa essere capita e non più temuta. Le innovazioni tecnologiche sono state il grande cambiamento di questo secolo e senza di esse molte altre cose oggi scontate non sarebbero potute accadere.
È per questo che è quasi sciocco averne paura, secondo Piero Angela non c’è pericolo che un paese sviluppato rimanga succube delle macchine che lui per primo ha creato. La tecnologia poi crea nuove ricchezze ed è proprio grazie a queste che oggi esistono tantissimi lavori che non sono di per sé necessari alla sopravvivenza, ma che nascono per rendere la nostra vita migliore, in conseguenza proprio della ricchezza che ci circonda.
La ricchezza si configura quindi come una capacità organizzativa che va però unita ad una certa dose di intelligenza, perché è vero che molte macchine ci semplificano la vita ma non bisogna abusarne. La tecnologia va gestita con intelligenza e parsimonia.

La politica e le ricchezze

Un altro aspetto importante su cui i tre ospiti si sono soffermati nel corso dell’incontro è stata la politica.
La politica, è stato detto, deve distribuire le ricchezze esistenti, non crearle. Queste ricchezze si originano dal mondo del lavoro e quindi da tecnologia ed innovazione, i nuovi grandi settori economici del giorno d’oggi. La politica serve anche ad aumentare l’educazione; nelle scuole oggi i ragazzi difficilmente studiano aspetti del mondo moderno che potrebbero poi tornare loro utili. Piero Angela ha poi fornito una serie di motivazioni che lo hanno spinto a non entrare mai nel mondo della politica. Ha innanzitutto spiegato come solo diventare un leader assicuri la possibilità di cambiare realmente le cose. “Se non sei un leader sei solo un componente della mandria e che poteri hai? Puoi realmente cambiare le cose?”. Per lui è stato quindi più utile scrivere da esterno commentando gli avvenimenti e esprimendo le proprie idee, così da arricchire se stesso e gli altri. Grazie al suo lavoro, Piero Angela non si sente di avere alcun potere, ma si ritiene più ricco di molti politici, avendo avuto la possibilità di “entrare nelle menti delle persone”. Questo gli permette di creare cose importantissime, come il suo comitato contro la Pseudoscienza.

Una scienza incompresa

Bisogna poi ammettere che in Italia è presente una certa resistenza nei confronti ad un approccio scientifico. L’errore è ritenere che la scienza sia un sapere isolato, quando bisognerebbe invece sapere che la scienza nasce per curiosità ed agevola il vivere umano lasciando più tempo al pensiero, citando Silio Bozzi.

I libri, tesoro di tutta una vita

Durante l’incontro, Marino Sinibaldi ha, infine, introdotto l’argomento dei libri come forma di espressione.
Secondo Piero Angela i libri vanno tenuti in mano, c’è bisogno di instaurare con loro un rapporto fisico, un rapporto diretto. I libri sono il prodotto che qualcuno genera, sono come dei figli e concretizzano una parte del cervello. Un articolo o un programma tv non potranno mai comunicare quello che comunica un libro, questo anche per ragioni di tempo. In duecento pagine è più facile ragionare, in televisione lo è molto meno. L`autore ha quindi concluso l’incontro affermando che i libri sono la cosa che più ha amato fare e che il piacere celato dietro la lettura è imparare cose che prima non si conoscevano. “Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute” è un libro che racconta la storia: quella del mondo e quella del suo autore.

Il carosello della vita

In conclusione a tutta la presentazione, Piero Angela ha espresso un pensiero profondo come esortazione all’ottimismo. Ha ricordato un momento della sua vita in cui i suoi genitori, da molto piccolo, gli avevano regalato un carosello carillon. Ha concluso, dunque, con una corrispondenza tra il carosello e la vita. “Durante la mia vita ho visto passare di continuo cavalieri bianchi, cavalieri neri, persone buone o cattive. Ho visto scomparire i miei amici e, prima o poi, sparirò anche io. Non siamo immortali, ma continuiamo a vivere e a fare le cose creative con il pennacchio sulla testa”.

Premio Andrea Barbato

Dopo l’incontro, a Piero Angela è stato conferito il Premio Giornalistico Andrea Barbato 2018. La consegna del premio ha avuto inizio con una clip del telegiornale di cui Piero Angela e Andrea Barbato erano conduttori. Sul palco erano presenti anche il Sindaco di Fano Massimo Seri, il quale ha letto le motivazioni del premio, e il figlio di Andrea Barbato, Tommaso. Prima di scendere dal palco, Piero Angela, con grande solennità, unita alla sobrietà che lo caratterizza, ha elogiato il suo collega e amico Andrea Barbato, ricordandolo come un “genio compreso”.

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