Leggere è un atto quotidiano e accompagna l’uomo da secoli, ma con lo sviluppo delle tecnologie digitali si è arrivati a rendere più semplice e più veloce l’acquisizione di quelle conoscenze che fino a pochi decenni fa erano disponibili soltanto su carta.
Il digitale, però, ha anche fatto nascere un processo corrosivo come la pirateria, che sta dilagando in tutto il mondo, Italia compresa, danneggiando pesantemente il mercato editoriale.
La pirateria e l’ammontare delle perdite
Stando alle fonti, si calcola che in Italia sono stati persi 528 milioni di euro, pari al 23% del valore del mercato, per colpa di questa dilagante piaga, a cui si annette un deficit di 1,3 miliardi di euro.
Oltre al danno pecuniario vi è anche un danno che possiamo definire come umanitario, cioè la perdita di 8.800 posti di lavoro.
A questo dannoso fenomeno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che si occupa di Editoria, Andrea Martella, si oppone con una “campagna istituzionale” di sensibilizzazione degli utenti.
Martella riconosce che nel settore editoriale, in particolar modo in quello relativo al genere saggistico e alla fiction, si continua ad avere una perdita pari a 29,2 milioni di copie all’anno che porta a un danno del fatturato pari a 324 milioni di euro.
Seguono le copie perse nel settore universitario, le quali corrispondono ad un valore economico di 105 milioni, mentre per quanto riguarda il settore editoriale professionale e bancario le perdite ammontano a 99 milioni di euro.
Il Web come fruitore di pirateria
Il principale canale in cui avvengono questi atti, che sono veri e propri furti, è il web.
Un servizio del quotidiano La Stampa, ci spiega che un italiano su quattro sopra i 15 anni ha almeno una volta scaricato gratuitamente un e-book o un audiolibro da siti illegali, si parla quindi di un numero pari al 25%.
“Il 17% – prosegue il quotidiano torinese – ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, l’8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato. L’incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti (lettura giornaliera o settimanale) di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%)”.
Tramite , che ammonta al 68%, rispetto agli atti di pirateria relativi ai libri su supporto cartaceo, i quali appunto ammontano ad una cifra del 45%.
La pirateria: un danno economico e umanitario
In tutto ciò gli italiani si pongono in maniera palesemente ambigua.
A segnalarcelo è l’agenzia Ipsos: il suo presidente, Nando Pagnoncelli (ospite dell’edizione 2019 di Passaggi Festival), dichiara che l’84% degli italiani, su di un campione di 4.000 intervistati, è consapevole che “piratare” libri o e-book da siti web sia illegale, ma una buona fetta (il 39%) lo considera un comportamento poco grave.