Melody Quinteros, originaria di Buenos Aires, Argentina, ha intrapreso il suo viaggio musicale in giovane età, iniziando gli studi di pianoforte a sei anni e successivamente di violino a otto. La sua dedizione e il suo talento l’hanno portata a conseguire la laurea presso l’Universidad Nacional de Arte di Buenos Aires e il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nel corso della sua carriera, Melody è stata destinataria di numerose borse di studio per la formazione musicale da camera e ha ulteriormente affinato le sue capacità attraverso la partecipazione a diverse Master Classes incentrate sul pianoforte e violino. Musicista versatile, Melody ha messo in mostra il suo talento su vari palchi in tutto il mondo, partecipando a festival, concerti, tour in più paesi e registrando tutti i tipi di album. Il suo repertorio abbraccia una vasta gamma di generi, dalla classica al tango (con diversi gruppi e compagnie come Tango Legends, Tango x 2, El Cxuce, ecc), alla musica pop e rock. In particolare, è apparsa sia come solista che come parte di orchestre e gruppi, affascinando il pubblico con le sue esibizioni espressive. Melody è anche un volto familiare nei programmi televisivi, dove è stata messa in risalto la sua abilità musicale. Attualmente, Melody Quinteros continua ad incantare il pubblico come violinista da concerto, mentre guida anche il suo progetto con Nicolas Maceratesi, “Sonder Tango Orchestra”, dedicato alla promozione della musica argentina nel mondo. Inoltre, condivide la sua esperienza come insegnante e collabora con varie attività musicali e teatrali, arricchendo ulteriormente il panorama culturale con la sua passione e il suo talento.
26/06/2024 – Orario: 22:30 - 23:30 – Luogo: Fano – ex Chiesa di San Francesco
Interpretata da FRANCESCO POMPILIO
Accompagnamento musicale di Melody Quinteros
Testi di Tiziana Ragni. Regia di Tiziana Sensi. Produzione: Companies Talks, Roma
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti (150)
“It’s Always Day One!” dice Jeff Bezos, “Don’t Be Evil!” proseguono Larry Page e Sergey Brin. Joe Gebbia, insieme a Brian Chesky, ci spiega il successo del “Design del Trust”.
Ma siamo sicuri che nelle menti più brillanti della Silicon Valley non sia dilagata una sindrome che ha le radici all’inizio del Novecento, in Italia, ad Ivrea?
Si dice che il visionario costruisce ciò che i sognatori immaginano. E ad Adriano Olivetti non basta sognare: “Beh, ecco, se mi posso permettere, spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.
Per saperne di più:
Chi è Francesco Pompilio
Chi è Melody Quinteros