storia delle nostre paure alimentari

Storia delle nostre paure alimentari
di Alberto Grandi, Aboca Edizioni

Dopo il grandissimo successo del suo podcast DOI – Denominazione di Origine Inventata, in cui ci ha insegnato a separare la verità dalle narrazioni pubblicitarie ripercorrendo la vera storia della cucina italiana, Alberto Grandi affronta un nuovo, interessantissimo e finora poco inesplorato tema legato all’alimentazione, quello della paura del cibo.
Quando i frigoriferi, la pastorizzazione e tutte le altre tecniche di conservazione ancora non esistevano, come faceva l’uomo a essere sicuro di quello che mangiava? Se si fosse ammalato? O addirittura morto?
Per stabilire se un cibo è pericoloso serve sostanzialmente una cosa: l’esperienza. È il ricordo di ciò che è successo dopo aver ingerito un alimento con un particolare aspetto, odore e sapore a determinare la fiducia o la sfiducia nei suoi confronti. Se si è fortunati, ce la si caverà con qualche problema di stomaco, altrimenti, della nostra disgraziata esperienza, potranno fare tesoro solo i membri del nostro gruppo. Per l’uomo e, di fatto, per tutti gli animali sociali, è sempre andata così. Addirittura, sembrerebbe che alcuni mammiferi che vivono in gruppo, in particolare i ratti, avrebbero selezionato tra i loro membri dei veri e propri assaggiatori per verificare se anche il resto del brando può sfamarsi di un determinato cibo.
Insomma, molte paure alimentari di oggi sono solo l’ultima versione delle paure che l’uomo ha sempre avuto. In particolare, quando da cacciatore-raccoglitore si è trasformato in agricoltore e poi si è trasferito nelle città, l’uomo non ha più potuto controllare la filiera alimentare e ha dovuto dotarsi di istituzioni sempre più complesse per evitare di morire di fame o ricevere cibo pericoloso. Da qui derivano tutte le storie che vengono raccontate in questo libro, dalla paura della lebbra suina (malattia inesistente), a quella del pomodoro velenoso, fino ai giorni nostri, con le paure o le repulsioni per gli OGM, gli insetti, la carne sintetica e così via.

Il suo podcas, DOI – Denominazione di Origine Inventata, è diventato un successo social da quasi 200mila visualizzazioni, ha conquistato posizioni altissime nelle classifiche di Spotify e tra qualche giorno sarà disponibile la terza serie.

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